Hsbc Italy Navigator: imprese italiane ottimiste su andamento commercio

Imprese italiane ottimiste sul proprio futuro

Circa il 90% delle imprese italiane è ottimista sull’andamento futuro del commercio: il dato emerge dall’ultima ricerca Hsbc Italy Navigator, la più ampia del suo genere condotta per conto di Hsbc da Kantar Tns. Hanno partecipato allo studio oltre 8.500 imprese in 34 mercati, all’interno di vari settori industriali. L’indagine, svolta in sei settimane da luglio a settembre 2018, ha coinvolto 200 aziende in Italia.

Ottimismo riguarda anche futuro Italia

Gli intervistati hanno risposto ad una serie di domande circa le aspettative di crescita futura del commercio, gli atteggiamenti verso gli sviluppi della politica commerciale e i piani strategici di business. Da essa è emerso come nove intervistati su dieci (87%) ritengono che la propria azienda avrà successo nell’attuale contesto commerciale internazionale, mentre un numero leggermente inferiore (76%) si dice ottimista circa la situazione del paese.

Crescita globale dà fiducia

Tra i fattori chiave più citati a sostegno dell’ottimismo delle imprese italiane, la ricerca evidenzia una sana crescita economica globale, la fiducia dei consumatori e una forte economia interna. Per contro, tra le preoccupazioni citate più frequentemente dalle aziende caratterizzate da una visione più negativa troviamo quelle legate ai dazi doganali e alla disputa Usa-Cina. La ricerca ha inoltre messo in luce come i primi tre mercati di riferimento per l’espansione delle imprese italiane che hanno risposto all’indagine siano Francia, Stati Uniti e Germania.

Protezionismo crescente è una sfida

La vera sfida sembra stare nell’approccio più protezionista di molti governi: per il 65% delle imprese italiane intervistate i governi sono infatti più protettivi nei confronti delle imprese nazionali. Quasi un terzo (32%) degli intervistati afferma che le regolamentazioni del mercato avranno un impatto positivo sulla competitività del loro business, mentre un quarto degli intervistati considera i sistemi di approvazione complessi un ostacolo al business e una percentuale simile (24%) li ritiene causa dell’aumento dei costi dell’impresa. Mentre la maggior parte degli intervistati reputano utili le politiche dell’Unione europea, un numero considerevole si dichiara neutrale.

Brexit non preoccupa eccessivamente

La Brexit non preoccupa: il 17% degli intervistati la giudica “poco rilevante”, il 16% non prevede alcun impatto diretto sulla propria attività, ma la stessa percentuale di intervistati (16%) afferma tuttavia che la situazione nel Regno Unito renderà il business col paese più costoso. Per quanto riguarda l’apertura a nuovi mercati extra-Ue, un’impresa su cinque non intraprende alcuna azione, il 19% sta rivedendo gli accordi contrattuali e il 15% sta aprendosi a nuovi mercati fuori dalla Ue.

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