Immobili pubblici, governo prova a raddoppiare dismissioni già quest’anno

Tesoro studia nuove dismissioni di immobili

Il Tesoro italiano si starebbe preparando a vendere fino a 1,8 miliardi di euro di immobili di proprietà statale nel tentativo di contenere l’incremento del debito pubblico, secondo “persone a conoscenza del piano” citate dall’agenzia Bloomberg. Ad essere dismesse dovrebbero essere principalmente caserme, ospedali e edifici per uffici che non sono più in uso. Il piano di bilancio triennale approvato lo scorso dicembre comprendeva un obiettivo di 950 milioni di euro di entrate da dismissioni immobiliari nel 2019 e 150 milioni di euro in ciascun anno successivo.

Il mattone pubblico può valere oltre 280 miliardi

Nel frattempo però le ottimistiche previsioni di una crescita del Pil dell’1,5% quest’anno sembrano dover essere riviste al ribasso dopo l’entrata in recessione tecnica del paese nel secondo semestre dello scorso anno. Al momento il consenso degli economisti parla di un Pil italiano in rialzo dell’1% a fine 2019. Nel complesso stato, regioni e altri enti pubblici italiani possiedono beni immobiliari per un valore complessivo stimato in 283 miliardi di euro, secondo i dati comunicati dal governo lo scorso anno sulla base di circa un milione di beni per i quali il Tesoro ha redatto un inventario. Le stime ufficiali precedenti indicavano un valore di 425 miliardi di euro.

Debito sempre più pesante, in arrivo una valanga di Btp

Da notare che a novembre il debito pubblico italiano ha raggiunto il massimo storico di 2.345 milioni di euro, pari ad oltre il 133% del Pil previsto per il 2018. Il 2019 sarà inoltre un anno molto “pesante” sotto il profilo delle emissioni di titoli di debito pubblico, tanto che Hsbc ha sconsigliato ai suoi clienti l’acquisto di bond goverrnativi italiani, giudicando limitate le possibilità di guadagno a causa proprio della grande quantità di carta in arrivo nel corso dell’anno, circa 250 miliardi di euro che gli esperti di Hsbc ritengono 200 miliardi destinati ad essere assorbiti da chi andrà a sostituire i bond in scadenza ma che per i rimanenti 50 miliardi avranno bisogno trovare nuovi compratori.

Necessario prevedere nuove entrate se crescita deluderà

Il rischio è che si verifichi un rialzo dei rendimenti che andrebbe a impattare a sua volta sul debito, rendendo necessario trovare qualche nuova entrata. I governi italiani degli ultimi 20 anni non sono tuttavia mai stati in grado di centrare gli obiettivi in termini di vendita di immobili pubblici, ottenendo da tali dismissioni solo una frazione dei proventi stimati. Così le discussioni sarebbero ancora in corso su come strutturare l’intera operazione, eventualmente suddividendo gli immobili in diversi portafogli in base alla posizione e all’utilizzo previsto, nel tentativo di migliorarne l’appeal di mercato.

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