Coca Cola cresce in Italia, rileva Lurisia per 88 milioni

Coca Cola si beve Lurisia

Un altro pezzo del “made in Italy” finisce all’estero: Lurisia, azienda cuneese operante nel settore delle acque minerali e delle bibite, è stata rilevata dal gruppo Coca Cola. A vendere, per un controvalore di 88 milioni di euro, sono stati Dea Capital Alternative Funds, la famiglia Invernizzi e Eataly Distribuzione.

Bagnasco resta il capo azienda

L’accordo preliminare firmato in questi giorni prevede la permanenza di Piero Bagnasco, storico braccio destro di Oscar Farinetti, nel ruolo di presidente e amministratore delegato di Lurisia (il manager resterà anche a capo di Fontanafredda) e di Alessandro Invernizzi nel Cda della società, per garantire la necessaria continuità.

Coca Cola investe 45 milioni l’anno in Italia

Coca Cola prevede di investire per l’anno in corso nella capacità industriale in Italia (dove opera con 4 stabilimenti in Campania, Abruzzo, Basilicata e Veneto) circa 45 milioni di euro. Il passaggio di Lurisia sotto il gruppo americano dovrebbe garantire ora maggiori investimenti, ma ha anche comportato la conclusione della collaborazione con Slow Food.

Slow Food: è la fine della collaborazione con Lurisia

L’associazione di Carlo Petrini, dei cui grandi eventi come Cheese, Slow Fish e Salone del Gusto finora Lurisia era partner, ha fatto sapere in una nota che la collaborazione cesserà con l’edizione 2019 di Cheese e “non verrà rinnovata” essendo incompatibili la mission di Slow Food e la dimensione internazionale di Coca Cola.

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