Coronavirus: più diffuso ma meno letale di quanto appaia

Coronavirus, dati ufficial sottostimano contagi

Secondo il conteggio “ufficiale” della Protezione Civile, in Italia sono risultati positivi dall’inizio dell’epidemia di coronavirus quasi 102 mila italiani, di cui purtroppo circa 11.600 sono già deceduti, mentre quasi altri 4 mila sono tuttora in terapia intensiva (dove a livello mondiale si registra un tasso di decessi vicino al 30% in questa fase della pandemia). Ma quanto è realmente elevato il rischio di contrarre il virus e quanta è elevata la sua letalità? Il problema nasce dall’impossibilità di effettuare test a tappeto per controllare il numero reale dei contagiati, compresi gli asintomatici o quelli con sintomi così lievi da non richiedere assistenza medica neppure domiciliare.

In Italia già contagiato quasi il 10% della popolazione

Secondo uno studio dell’Imperial College di Londra in tutti i casi le statistiche ufficiali di ogni paese sono “di varie magnitudini inferiori ai numeri reali” del contagio e questo vale anche per l’Italia. Nel “bel paese” alla data del 28 marzo, scrivono gli esperti britannici, si stima vi fossero “5,9 milioni (ossia tra un minimo di 1,9 e un massimo di 15,2 milioni) di persone che erano già state infettate”, il che significa una percentuale del 9,8% (tra un minimo del 3,2% e un massimo del 25%) della popolazione. A paragone, i dati ufficiali aggiornati giornalmente dalla Protezione Civile segnalano a ieri appena uno 0,17% di contagiati confermati.

La letalità è una frazione di quella che appare

Se come è molto probabile lo studio dell’Imperial College è corretto, mentre la facilità di diffusione del virus è molto più elevata di quanto sembrerebbe dai dati ufficiali, la sua letalità (numero di decessi in proporzione al numero di contagiati) è molto inferiore, oscillando tra lo 0,61% nel caso più peggiore e lo 0,076% nel caso migliore, ovvero con un dato medio pari a circa lo 0,2% (e non il 10,7% come sembrerebbe dai dati ufficiali). Anche così non è il caso di cantare vittoria, dato che in caso di contagio totale dell’intera popolazione italiana si rischierebbe di arrivare a circa 120 mila decessi.

Lockdown ha già evitato 38mila decessi

E’ questo il vero rischio, assieme al totale collasso del sistema sanitario nazionale, che giustifica la procedura di “lockdown” (che secondo gli esperti britannici hanno già evitato in Italia ulteriori 38 mila decessi (stimati tra un minimo di 13mila e un massimo di 84mila) che si sarebbero già avuti in assenza di tali misure. Tra gli altri paesi europei, segnala infine la ricerca dell’Imperial College, la Spagna pare la più colpita dal virus (che secondo gli esperti potrebbe avere già contagiato il 15% della popolazione (circa 7 milioni di persone), mentre la Germania sembra essere quella in cui il virus si è diffuso con maggiore lentezza, arrivando a contagiare appena 600 mila persone.

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