Pil italano di male in peggio: Bruxelles taglia le stime

Bruxelles taglia ancora le stime

Nonostante la pletora di decreti per cure, rilanci e semplificazioni assortite, le prospettive per l’economia italiana restano nere, anzi sembrano peggiorare. Questa almeno il timore della Commissione Ue che ha aggiornato (peggiorandole decisamente nel caso dell’Italia) le sue previsioni relative all’andamento del Pil dei paesi europei rispetto alle indicazioni formulate lo scorso maggio.

L’Italia farà peggio di tutti in Europa

Per l’Italia si parla di un Pil in caduta dell’11,2% nel 2020, il dato peggiore di tutta la Ue ed in ulteriore arretramento rispetto al già pesante -9,5% temuto a maggio. Nel 2021, inoltre, il rimbalzo sarà pari a solo il +6,1%, dunque meno forte dell’auspicato +6,5% indicato nelle precedenti previsioni della Commissione Ue. L’area dell’euro mediamente è vista registrare un calo del Pil del 8,7% quest’anno (contro il -7,7% inizialmente stimato) per poi recuperare parzialmente nel 2021 (+6,1%). L’intera Ue dovrebbe invece subire un calo del Pil del 8,3% e vedere una ancor più modesta ripresa nel 2021 (+5,8%).

Il peggio arriverà in autunno, il governo salterà?

Chi aveva fretta di archiviare come “alle spalle” la crisi rischia dunque di scoprire che il peggio è ancora di fronte a noi e l’autunno si preannuncia sempre più caldo, tanto che da non poche parti si inizia a ipotizzare che il governo Conte-bis possa cadere prima dell’elaborazione della prossima, fondamentale ma probabilmente dolorosa, legge di bilancio. Come che sia, se le previsioni di Bruxelles si riveleranno corrette il Pil italiano non tornerebbe ai livelli pre-crisi prima del 2022, ad andar bene. La “decrecita (in)felice” sciaguratamente auspicata da qualcuno è già tra noi e non sembra volersene andare troppo presto.

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