Levi Strauss tornerà a Wall Street in primavera

Levi Strauss potrebbe tornare in borsa

Levi Strauss, il celebre produttore americano di jeans, starebbe preparandosi a sbarcare a Wall Street con un’offerta pubblica iniziale (Ipo) tra i 600 e gli 800 milioni di dollari di controvalore. Lo riferisce Cnbc che cita “persone a conoscenza della vicenda”. L’operazione dovrebbe aver luogo nel primo trimestre del prossimo anno, mercati permettendo, sulla base di una valutazione della società fino a 5 miliardi di dollari.

Goldman Sachs e Jp Morgan studiano l’Ipo

La società fondata 145 anni fa a San Francisco avrebbe già dato mandato a Goldman Sachs e Jp Morgan per organizzare il collocamento, anche se il timing e il controvalore dell’offerta potrebbero ancora variare hanno precisato le fonti di Cnbc. Levi Strauss è tuttora di proprietà della famiglia fondatrice, mentre la sua controllata giapponese, Levi Strauss K. K. è quotata sul listino di Tokyo e alcune obbligazioni di Levi’s sono ugualmente quotate sul mercato obbligazionario, tanto che Levi’s già invia le proprie trimestrali alla Sec.

Levi’s era già stata quotata dal 1971 al 1984

Nel caso poi che il collocamento abbia effettivamente luogo non si tratterebbe di un debutto assoluto: già nel 1971 l’azienda era stata quotata, in quel caso raccogliendo 50 milioni di dollari dell’epoca (una delle cifre maggiori mai raccolte con un collocamento a quel tempo), ma la famiglia aveva mantenuto la quota di controllo. Negli anni in cui era stata quotata gli utili avevano subito un calo e così le quotazioni del titolo, che venne delistato nel 1984 attraverso un’operazione di Lbo (leveraged buyout) da 1,7 miliardi di dollari.

Dopo anni di difficoltà il business torna a tirare

Sempre i discendenti di Levi Strauss lanciarono un secondo Lbo nel 1996, rilevando le quote di minoranza in mano ai dipendenti e ad altri soci finanziari all’epoca presenti nel capitale. Dopo anni di profitti discendenti, Levi’s sta nuovamente vedendo crescere il proprio giro d’affari e nel trimestre chiuso il 26 agosto scorso ha registrato un fatturato di 1,4 miliardi, in crescita del 10% su base annua, con un utile netto di 130 milioni (+45%). Negli ultimi due anni l’azienda, che dal 2011 è guidata dall’ex top manager di Procter & Gamble Chip Bergh (Ceo e presidente), ha anche dimezzato il suo indebitamento.

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