Le tensioni sui mercati peseranno sulla crescita italiana

Spread Btp-Bund sale ancora

Lo spread Btp-Bund resta elevato e sfiora il 3,24% dopo un massimo di 3,367% in apertura di giornata, quando mancano meno di 24 ore alla decisione della Commissione Ue che domani dovrebbe aprire formalmente la procedura di infrazione (per deficit e per debito eccessivi) contro l’Italia, che a questo punto rischia di pagare pesanti penali economiche nel caso di condanna davanti alla Corte di Giustizia europea.

Penali salate in caso di condanna dell’Italia

Penali che potrebbero variare tra lo 0,2% e lo 0,5% del Prodotto interno lordo (Pil), quindi tra i 4 e i 9 miliardi di euro in tutto. A questi si aggiungerebbero inevitabilmente i maggiori costi dovuti alla crescita del rendimento da offrire sui titoli di stato. Già stamane il Btp decennale rende il 3,6%, contro il 2% toccato subito dopo le elezioni del 4 marzo scorso che hanno poi portato alla nascita del governo M5S-Lega.

Salgono anche gli oneri sul debito

Secondo stime dell’Ufficio parlamentare di bilancio, ogni punto percentuale in più di rendimento costa all’Italia circa 4,5 miliardi in più di interessi da pagare nel 2019 e circa 6,5 miliardi in più nel 2020, quindi già ora l’aumento dei rendimenti causati anche dalla tensione tra Italia e Ue (oltre che dall’avvicinarsi della fine del quantitative easing della Bce e dai timori di guerra commerciale tra Usa e Cina con possibili ripercussioni per l’Europa e l’Italia) rischia di costare l’anno venturo oltre 7 miliardi di euro e nel 2020 oltre 10,5 miliardi.

Tensioni sui mercati possono far svanire crescita

In tutto sarebbe equivalente a circa un punto percentuale di Pil di maggiori oneri finanziari e altrettanto potrebbero pesare le penali, con la conseguenza di tagliare la crescita del Pil e quindi di far salire il rapporto deficit/Pil oltre la soglia indicata nella manovra 2019 del governo italiano, come teme la Commissione Ue. Così la tensione creatasi sui mercati rischia di contribuire a far avverare la previsione di una deviazione dell’Italia dal sentiero di miglioramento strutturale dei conti, premessa necessaria per poter accedere ai benefici del bilancio europeo secondo la proposta franco-tedesca approvata ieri dall’Eurogruppo.

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