Ultime tendenze emerse dall’osservatorio Anima-Gfk
Accelera la progettualità delle famiglie italiane, in un contesto di polarizzazione delle aspettative sulle prospettive del paese, coi prodotti finanziari che restano preferiti a immobili e liquidità, ma una crescente richiesta di supporto da parte di un esperto per quanto riguarda le scelte d’investimento, mentre aumentano gli italiani favorevoli all’euro. Sono queste le principali evidenze dell’ultima edizione dell’Osservatorio semestrale, a cura di Anima Sgr, in collaborazione con la società di ricerche di mercato Gfk.
Instabilità politica accentua polarizzazione aspettative
Quanto alle specifiche tendenze emerse, l’instabilità e la poca visibilità intorno alla politica economica italiana hanno inciso sul sentiment degli italiani che, guardando al campione di riferimento, si mostra più polarizzato rispetto alla rilevazione della scorsa primavera (marzo 2018). Guardando alle prospettive future, infatti, aumentano dal 14% al 20% coloro che si aspettano un miglioramento della congiuntura italiana fra un anno ma al contempo cresce chi pensa che la situazione potrebbe “peggiorare di molto” sale dal 14% al 18%.
Incertezza non frena progettualità italiani
I rischi politici in Europa non hanno però influito sulle aspirazioni e sulla volontà di progettare delle famiglie: tra i “bancarizzati” dal 49% si arriva addirittura a quota 56% del campione e, per quanto riguarda il segmento degli “investitori”, il livello di progettualità rimane sui livelli più alti (75%) dall’inizio della ricerca nel 2012. Tra i bancarizzati a salire sono (di 9 punti dal 26% al 35%) in particolare i progetti “di risparmio”, meno quelli “di spesa” (dal 35% al 37%), mentre tra gli investitori i primi salgono dal 48% al 53%, quelli di “spesa” restano invariati al 51%.
Cresce appeal prodotti finanziari
Tra le altre tendenze, nonostante il 2018 sia stato un anno difficile per i mercati i prodotti finanziari continuano a piacere più degli immobili: sale dal 24% al 29% chi, potendo investire, sceglierebbe prodotti finanziari. Gli immobili però recuperano consensi, in termini assoluti, tornando ai livelli del 2015 (dal 10% si sale al 13%). La scelta degli investimenti figura al primo posto per difficoltà per il 26% del campione; subito dopo, in termini di complessità, viene la “scelta del mutuo” (20%). seguono l’acquisto della casa (17%), il piano previdenziale (16%), la sottoscrizione di una polizza vita (15%), la scelta dell’università (12%), la scelta della professione (10%) e l’acquisto dell’auto (5%).
Aumentano gli italiani favorevoli all’euro
Infine gli italiani non solo sono favorevoli all’euro, ma la tendenza si è accentuata rispetto al passato: nell’ipotesi di un referendum sull’euro, il 53% ha risposto che voterebbe per mantenere la moneta unica, mentre solo il 20% sarebbe a favore dell’introduzione di una nuova lira. Quindi, rispetto alla rilevazione del 2015, quando era stato posto lo stesso quesito, è salita del 16% la percentuale di italiani a favore dell’euro e ed è scesa del 15% la quota di pro-lira.