Le azioni saliranno ancora

“I dati economici offrono ampia evidenza che l’economia americana si trova in una fase avanzata del ciclo economico, ma non ancora in quella conclusiva. Di conseguenza la prossima recessione non si verificherà prima del 2019 e, nel frattempo, i tassi a breve termine e le quotazioni azionarie dovrebbero salire ulteriormente”. È questa l’analisi di Yves Longchamp, Head of Research ETHENEA Independent Investors (Schweiz) AG.
Queste indicazioni nascono dalla valutazione degli indicatori economici, unita all’analisi storica dei cicli, spiega Longchamp. Non esiste un ciclo economico tipo, tuttavia nel corso del tempo si possono osservare alcune regolarità. Storicamente, l’espansione economica rallenta soltanto negli ultimi 12 mesi prima dell’inizio di una recessione. In questo stesso arco di tempo, il tasso di disoccupazione si stabilizza, mentre la creazione di nuovi posti di lavoro subisce una brusca frenata.
L’inflazione, infine, tende ad accelerare nella fase avanzata del ciclo economico. Attualmente, i dati sul mercato del lavoro e sull’inflazione sono generalmente in linea con i dati storici indicanti una fase avanzata del ciclo. È invece molto più difficile valutare le indicazioni fornite dalla crescita, che è stata finora esigua e non ha di recente esibito alcun ulteriore significativo rallentamento. Questo approccio suggerisce in ogni caso scarse probabilità di accelerazione dell’espansione.
Osservando le variabili finanziarie, l’inclinazione della curva dei rendimenti misurata come la differenza tra il rendimento del Treasury decennale e il tasso sui Fed fund, diventa negativa poco più di 12 mesi prima dell’inizio della recessione. Secondo il modello costruito su questa idea dalla Fed di New York, le probabilità che a febbraio 2018 inizi una recessione sono molto ridotte, pari al 4,2%.
Infine, il mercato azionario statunitense, misurato in base all’indice S&P 500, raggiunge il picco circa 12 mesi prima dell’inizio di una recessione mentre gli utili continuano ad aumentare durante l’intero periodo, causando una compressione del rapporto prezzo/utili (P/E). Al momento, i dati finanziari non offrono molto supporto a uno scenario di fase avanzata del ciclo economico, giacché l’inclinazione della curva dei rendimenti è chiaramente positiva, anche se si sta appiattendo, e il P/E continua a salire grazie al rialzo delle quotazioni e alla scarsa crescita degli utili.
I dati economici offrono dunque ampia evidenza di una fase avanzata del ciclo, tesi confermata anche dalle cifre relative alla disoccupazione e all’inflazione. D’altro canto, occupazione e crescita suggeriscono che, se è davvero così, non ci troviamo ancora negli ultimi 12 mesi e che la crescita probabilmente rallenterà.
Secondo tale punto di vista, i dati finanziari indicano che l’economia potrebbe trovarsi nel periodo iniziale dell’ultima fase del ciclo. Se questo è lo scenario, la prossima recessione non si verificherà prima del 2019, dunque tassi a breve termine e quotazioni azionarie dovrebbero salire ulteriormente.

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