Opportunità di elevati rendimenti con i corporate bond dei paesi emergenti

Rendimenti maggiori sul lungo periodo e, allo stesso tempo, un rischio di credito storicamente basso – tali caratteristiche contraddistinguono i corporate bond dei paesi emergenti rispetto a quelli emessi da società europee e statunitensi. Per questo motivo le obbligazioni societarie denominate in USD dovrebbero costituire un elemento strategico di ogni portafoglio obbligazionario – questo è quanto sostiene Robert Schmieder, Senior Corporate Analyst di VanEck. L’offerta obbligazionaria sui cosiddetti Emerging Markets (EM) sta crescendo e maturando; e, secondo Schmieder, all’interno di questo mercato il settore obbligazionario offre agli investitori ulteriori opportunità di diversificazione come anche sempre nuove, interessanti opportunità d’investimento con un maggiore potenziale di rendita.
Le obbligazioni societarie dei paesi emergenti battono quelle statunitensi. “Tra il 2004 e il 2016 l’indice JP Morgan Corporate Emerging Markets Bond Broad ha avuto, rispetto ad un simile portafoglio bilanciato di obbligazioni statunitensi, una performance superiore in otto anni su tredici – così riassume Schmieder il risultato di un’analisi storica – Ma, soprattutto, in questo periodo il rendimento cumulato dei titoli dei paesi emergenti è stato del 130% cioè dieci punti più elevato“.Il miglior ritorno risulta evidente anche considerando il rendimento minimo (YTW), un valore che indica la rendita potenziale minima, che un investitore può ottenere con un’obbligazione – senza che l’emittente risulti insolvente. Per le obbligazioni corporate dei paesi emergenti questo valore era pari al 4,4% nel febbraio 2017, mentre i titoli di aziende americane hanno raggiunto solo il 3,28%. Se si considera solo il settore ad alto rendimento (high yield), nello stesso momento la prospettiva di rendimento delle imprese dei mercati emergenti era superiore a quella delle corrispondenti imprese statunitensi di 58 punti base (6,22 % rispetto a 5,64 %). “Il potenziale di maggiore rendimento per i titoli dei paesi emergenti permane anche quando il Rating viene rivisto“, afferma l’esperto.
Un minore indebitamento riduce le insolvenze. A favore di una maggiore esposizione a lungo termine verso obbligazioni societarie di paesi emergenti depone, secondo Schmieder, anche il minore indebitamento degli emittenti. La quota di indebitamento netto di molte società statunitensi è infatti risultata essere, a metà del 2016, superiore in media del 32% rispetto a quella di società simili dei paesi emergenti. Secondo l’esperto, anche grazie a ciò il tasso di default di corporate bond dei paesi emergenti è più basso. In base ai dati di Standard & Poor’s dal 2000 questi tassi risultano inferiori in 15 anni su 17 a quelli delle obbligazioni statunitensi. Nel medesimo periodo i gruppi industriali dei paesi emergenti hanno fatto registrare performance migliori anche in confronto ai loro concorrenti europei in dieci anni su quindici.

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