Azioni statunitensi: tutto fumo politico o pilastri solidi?

Di Grant Bowers, Vice President, Portfolio Manager e Research Analyst di Franklin Equity Group

A nostro giudizio, gli attuali fondamentali economici statunitensi sono forti e tipici di un’economia ancora in una fase di medio ciclo. L’attività economica è in ripresa, ma l’inflazione rimane favorevole. Al contempo, la crescita del credito è vigorosa, la redditività societaria è stata robusta ed i tassi d’interesse rimangono storicamente bassi ed accomodanti. Questa fase del ciclo economico crea solitamente un quadro positivo per le azioni.

Gran parte dell’ottimismo immediatamente successivo alle elezioni presidenziali statunitensi si concentrava sulle potenzialità di proposte politiche favorevoli all’economia, quali imposte più basse e minore regolamentazione. Di recente, gli investitori hanno espresso qualche incertezza in merito all’attuazione di tali politiche, concentrandosi anche sulla politica in altri paesi.

Dal punto di vista degli investimenti, confidiamo in cambiamenti potenzialmente positivi, ma preferiamo concentrarci sui fondamentali delle specifiche società, sul quadro economico di base e sulle tendenze di crescita di lungo periodo in generale.

Due solidi pilastri: consumatori e società Quelli che a nostro giudizio rappresentano i due principali “pilastri” dell’economia statunitense, consumatori e società, appaiono ancora solidi e favorevoli al mercato nel lungo termine. Sul fronte dei consumatori, nelle ultime settimane abbiamo osservato alcuni segnali di indebolimento dei dati, in particolare nell’area delle vendite al dettaglio. Gli indicatori anticipatori complessivi della salute del consumo rimangono tuttavia forti e a livelli elevati.

A marzo, la fiducia dei consumatori ha raggiunto il livello più alto da dicembre 2000.[1] Il mercato immobiliare è migliorato, la crescita dei posti di lavoro rimane forte, il tasso di disoccupazione continua ad essere molto basso e cominciamo a rilevare un miglioramento della crescita salariale in molte aree. Negli ultimi tempi, due delle maggiori aree della crescita occupazionale sono state rappresentate dai segmenti manifatturiero e delle costruzioni, che erano rimasti arretrati dopo la crisi finanziaria del 2007-2009. A nostro giudizio, i consumi statunitensi sono in buona salute e in futuro dovrebbero continuare a costituire un propulsore dell’economia.

Per quanto riguarda le società statunitensi, stiamo entrando nella stagione degli utili. I risultati degli utili dovrebbero fornire segnali indicanti se l’ottimismo post-elettorale della fine dello scorso anno si sia tradotto quest’anno in un miglioramento tangibile dei fondamentali.

A fine aprile, gli utili sono stati dichiarati dal 58% delle società incluse nell’Indice S&P 500, di cui circa tre quarti hanno superato le stime sia degli utili che delle vendite. Le stime di consenso prevedono attualmente per il 2017 una crescita degli utili superiore al 10%. Riteniamo che questo livello di crescita dovrebbe sostenere il fronte societario dell’economia e costituire un fattore favorevole al mercato.

Una trasformazione tecnologica Continuiamo a rilevare potenziali opportunità in molti settori del mercato, ma siamo particolarmente entusiasti del settore tecnologico. In passato, abbiamo parlato di quante società abbiano capito che gli investimenti in miglioramenti tecnologici sono necessari per poter continuare ad essere competitivi sul mercato globale. La combinazione di nuovi software ed analisi dei dati si traduce in un aumento di produttività ed un abbattimento dei costi di produzione per molte società, dando loro un vantaggio competitivo. Queste tendenze rimangono del tutto intatte e a nostro avviso dovrebbero continuare a sostenere le spese nel settore tecnologico.

Ancora più entusiasmanti, seppure meno evidenti, sono le trasformazioni di natura tecnologica che si verificano dietro le quinte in numerose aree, al di fuori del settore tecnologico. Dall’industria all’energia, alla salute, le applicazioni tecnologiche stanno rivoluzionando i processi industriali tradizionali traducendosi in miglioramenti dell’efficienza su ampia scala.

Un esempio è costituito proprio dai processi industriali in cui la connettività tra dispositivi industriali diversi è diventata la norma. I dati raccolti vengono combinati con la potenza del cloud computing e l’implementazione di applicazioni di intelligenza artificiale, trasformando radicalmente le tradizionali industrie di natura tecnologica in imprese globali più efficienti. Sul fronte industriale, molti osservatori ritengono che ciò sia destinato a creare il contesto per una fabbrica veramente “intelligente”, che a nostro giudizio rappresenta il prossimo passo verso la quarta rivoluzione industriale.

Impatto dell’aumento dei tassi d’interesse Riteniamo che la prospettiva di aumento dei tassi d’interesse statunitensi rispecchi la salute dell’economia. Crediamo che le azioni dovrebbero riuscire a far fronte a modesti aumenti dei tassi d’interesse nei prossimi anni. Le attuali prospettive della Federal Reserve prevedono altri due aumenti dei tassi nel 2017 che, in assenza di un cambiamento radicale del quadro economico, il mercato sembra in grado di sostenere tranquillamente. Riteniamo che aumenti dei tassi comunicati adeguatamente ed incrementali siano destinati a non incidere significativamente sulla nostre prospettive positive per le azioni statunitensi.

Valutazioni azionarie: riflesso di un mercato forte Negli ultimi anni, abbiamo assistito ad un incremento delle valutazioni. L’attuale rapporto prezzo/utile a termine (per l’Indice S&P 500) è superiore al suo livello medio di lungo termine, ma a nostro giudizio non sembra insostenibile.[3] Le attuali valutazioni non costituiscono di per sé motivo di preoccupazione per noi, ma sono semplicemente un fattore al quale prestiamo attenzione quando monitoriamo i nostri portafogli. Esaminiamo le valutazioni in un contesto più ampio, considerandole un riflesso di un’economia forte, prospettive di utili societari in miglioramento ed adozione di politiche di regolamentazione ed imposte favorevoli alle imprese da parte del governo di Washington D.C.

Vale la pena notare che storicamente quando i titoli hanno avuto rapporti di valutazione relativamente bassi, il mercato ha facilmente assorbito alcune delusioni, soprattutto nella fase iniziale del ciclo. Le battute d’arresto tendono ad essere superate piuttosto rapidamente nelle fasi di ripresa economica, ma l’attuale ciclo economico dura ormai da otto anni e riteniamo che i giorni delle basse valutazioni statunitensi siano passati da tempo. Ciò non significa tuttavia che non esistano opportunità per gli investitori growth.

Riteniamo che nei prossimi anni gli utili siano destinati a costituire il principale propulsore dei rendimenti degli investimenti. Desidero ricordare che le delusioni si tradurranno probabilmente in una maggiore volatilità, simile a quella che abbiamo osservato nel 2016, quando i mercati globali sono scesi sulla scia dell’attenuazione della crescita degli utili. Storicamente, queste flessioni hanno offerto agli investitori occasioni per acquistare, su basi opportunistiche, società di alta qualità a prezzi più interessanti.

In quanto gestori attivi, la nostra attenzione si concentra sull’identificazione di temi di crescita di lungo periodo e sull’investimento in società dotate di forti vantaggi competitivi, a nostro avviso in grado di trarre profitto dalle tendenze di crescita nel lungo termine, al di là delle oscillazioni di mercato nel breve termine.

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