Cresce l’interesse per Europa e Italia, selezione su small e mid cap

A cura del team di gestione di Intermonte Advisory e Gestione
Qualche importante evento macro a maggio: dopo il secondo turno delle elezioni francesi vi sono le elezioni regionali tedesche i gg 7 e 14. Il 25 maggio si terrà la periodica riunione OPEC, che farà il punto sui tagli di produzione che non sembrano beneficiare il petrolio
Eventi principali per il mercato italiano: oltre alla stagione dei risultati del 1° trim 2016, che terminerà in Italia il giorno 15, il dato più importante atteso è il preliminare del PIL per il 1° trim 2016 in uscita il 16 (il consensus si aspetta +0.8% YoY)
Ancora bene la macro fino al 2°/3° trim 2017: i dati continuano a confermare un tendenziale miglioramento nei primi mesi dell’anno, favorito da una base di confronto facile almeno fino all’estate
Interesse crescente su Europa/Italia col recedere del rischio politico: i dati dei flussi su ETF confermano il ritorno di interesse su Europa, e di conseguenza anche Italia. Il minor rischio politico, unito al miglioramento macro e a buoni risultati aziendali, sta accelerando il processo. In Italia nello specifico, i forti flussi sulle mid-small caps confermano questo trend
Andamento delle stime supporta il mercato: bene finora la stagione delle trimestrali: i risultati aziendali confermano come molti business siano in salute, con crescite organiche in parecchie industrie finalmente positive a riprova che la crescita globale sincronizzata che ci aspettavamo ad inizio anno si sta verificando. Non vediamo per ora particolare euforia degli analisti sulle stime, con eccezione di qualche mid-small caps che comincia a scontare crescite forse troppo aggressive
Il dollaro debole è per noi il principale fattore di rischio a partire dal 2° semestre: se trasliamo il cambio euro/$ attuale a fine anno avremmo, per la prima volta da diverso tempo, un cambio medio per il 2° semestre sfavorevole di un 2% circa. Questo è un potenziale fattore di rischio sulle stime di molte aziende esportatrici (prevalentemente consumers, lusso e industriali), soprattutto dopo le ottime performance ottenute fino ad ora e, in molti casi, il re-rating generoso dei multipli
Più selettivi sulle mid-small caps: la performance stellare delle mid-small caps è proseguita anche ad aprile ed ha riportato il premio medio storico cui trattano vs le large caps in linea con la media storica. Pensiamo che i flussi provenienti dai PIR continueranno a sostenere il comparto ma passeremmo ad un approccio più selettivo favorendo qualche «loser»
Maggio è il secondo mese statisticamente peggiore per il mercato italiano (dopo giugno…), ma il momentum rimane positivo: il mercato ci sembra rimanga sostenuto dai flussi in entrata sull’Europa (in accelerazione dopo l’apparente venir meno del rischio Francia) e da buoni risultati macro e aziendali. Dall’altra parte, la bassissima volatilità e le valutazioni piuttosto tirate cui sono arrivate diverse mid-small caps fanno pensare a un certo livello di complacency sul mercato.
In questo contesto il vecchio adagio «Sell in May and go away» potrebbe anche non funzionare, o almeno non nella prima metà del mese soprattutto visto l’andamento particolarmente positivo della stagione dei risultati. Per avere una conferma del trend di rialzo ci aspettiamo tuttavia 2 elementi cruciali: 1) buoni risultati da parte delle banche (soprattutto sul lato ricavi) che possano supportare anche il recupero dei fondamentali, e non solo l’usuale risk-on/risk-off di settore e 2) una rotazione anche sui settori che sono rimasti indietro, in particolare su utilities e oil (anche se le dinamiche di questo settore sembrano più legate da logiche di domanda/offerta specifiche che da dinamiche di mercato.

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