I Consumer stanno per inciampare?

A cura di Marco Caprotti, Morningstar
I beni di consumo hanno la forza per continuare a correre? L’indice Morningstar relativo al segmento da inizio anno (fino al 27 aprile e calcolato in euro) ha guadagnato il 6%. Una performance di rilievo se si considera che nell’intero 2016 è salito dell’8,2%.
Indice Morningstar Consumer da inizio anno
consumer


Dati in euro aggiornati al 27 aprile 2017 – Fonte: Morningstar Direct
La categoria Morningstar che raccoglie i fondi dedicati al segmento da gennaio è salita del 9,7%. “Il settore presenta molte luci, ma anche alcune ombre che dovrebbero spingere gli investitori a muoversi con cautela”, spiega Gregg Wolper, analista di Morningstar. “Sul mercato c’è la convinzione che, anche in momenti poco favorevoli per l’economia, le persone non rinunceranno a bere una birra o ad acquistare prodotti per la pulizia della casa. Molte aziende, inoltre, sono interessanti per i dividendi che staccano in una fase di tassi ai minimi storici.
C’è però il rovescio della medaglia. Molti investitori stanno spostando i soldi dal settore consumer americano ai finanziari nella speranza che una regolamentazione più leggera possa favorire le banche. Con i tassi di interesse in rialzo in alcune parti del mondo, dividendi con yield del 3% diventano meno interessanti. Senza contare che alcuni colossi del settore come Nestlé e Unilever stanno registrando una crescita inferiore alle attese a causa della scarsa domanda che sta arrivando dai paesi emergenti. In una situazione del genere, per sfruttare gli elementi positivi bisogna procedere con un’attenta opera di stock picking”.
Un Argento e un Bronzo. Fra i fondi della categoria venduti in Italia che hanno un Analyst rating, quello che si è comportato meglio da inizio anno (+11,7%) è JB EF Luxury Brands-EUR E (Morningstar rating due stelle, Analyst rating Silver assegnato dall’analista Fatima Khizou il 22 maggio 2016). Il processo di investimento si basa sullo stock picking, ma hanno un peso importante anche considerazioni di tipo macroeconomico. “Questo permette ai gestori di misurare l’interesse degli acquirenti verso particolari settori e di cogliere determinati trend”, spiega Khizou. Viene data la precedenza alle società con un business promettente e con un’esposizione ai temi che sono ritenuti più interessanti. “A questo punto viene fatta una dettagliata analisi in cui viene enfatizzata la qualità dei bilanci e dei marchi”, spiega l’analista. “L’altro passaggio è quello di analizzare i flussi di cassa – presenti e attesi – e i dividendi”. Il team di gestione preferisce società che potrebbero avere una forte crescita degli utili nel medio termine e per questo prende in considerazione il posizionamento dei marchi, la particolarità dei prodotti rispetto a quelli dei concorrenti, l’implementazione della strategia e la qualità degli amministratori.
Pictet-Premium Brands R EUR ha guadagnato il 10,3% da inizio anno. Ha un Morningstar rating di due stelle e un Analyst rating pari a Bronze (assegnato da Khizou il 20 dicembre 2016). Il processo di investimento dietro a questo fondo è quello dello stock picking senza però tralasciare aspetti tematici. “Trend favorevoli come la domanda dei paesi emergenti e l’aumento del turismo sono considerati fattori di lungo periodo”, spiega l’analista. “A questo punto le azioni vengono giudicate seguendo cinque criteri: 1) la capacità di imporre i prezzi ai clienti; 2) il posizionamento del marchio; 3) la fidelizzazione dei clienti; 4) la capacità dei prodotti di distinguersi rispetto a quelli dei concorrenti; 5) la conoscenza del mercato di riferimento e la qualità dei canali di distribuzione. Una volta che le azioni sono state identificate viene effettuata un’analisi sui fondamentali. Vengono però presi in considerazione altri fattori come l’esperienza del management, il rischio paese e il ciclo di vita dei prodotti. Il portafoglio di solito è composto da 30-50 titoli”.

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