Petrolio a 100 dollari? Pochissimi ci credono

A cura di Mati Greenspan, market analyst di eToro

I mercati azionari in tutto il mondo sono ancora piuttosto piatti; sembra che, al momento, gli investitori siano soddisfatti degli attuali livelli elevati. L’investitore Jefferey Gundlach ha dichiarato che i mercati statunitensi potrebbero registrare performance inferiori agli attuali livelli nei prossimi mesi e ha raccomandato una strategia “short” sugli indici americani e “buy” sui mercati emergenti.
L’andamento dell’oro è influenzato dalle notizie di natura geo-politica, ed ha finora mantenuto un buon livello di supporto per il trading tecnico: il prossimo obiettivo sarà superare i 1300 dollari all’oncia.
Sempre riguardo alle commodity, Russia e Arabia Saudita hanno annunciato che i tagli massicci alla produzione stabiliti dall’OPEC rimarranno in vigore fino alla fine del primo trimestre del 2018. La maggior parte degli analisti si aspettava che l’accordo fosse esteso di sei mesi, quindi questa è stata una bella sorpresa per coloro che mantenevano un atteggiamento rialzista sul petrolio. Dopo il rimbalzo nella settimana scorsa, il prezzo è tornato di nuovo su un territorio familiare.
L’annuncio dell’OPEC può considerarsi positivo e negativo nello stesso tempo. Da un lato, è positivo che siano intraprese delle azioni volte a frenare l’eccesso di fornitura sul mercato; dall’altra, un’azione così drastica indica le reali proporzioni del problema, forse superiori alla percezione di molti investitori.
Molti trader di eToro non credono che il petrolio possa mantenere il prezzo di 60 dollari al barile e pochissimi pensano che possa tornare di nuovo a 100 dollari. Tutti gli investitori dovrebbero guardare con attenzione all’andamento del petrolio: il settore energetico è spesso, infatti, un indicatore principale della crescita economica a livello globale.
Andamento petrolio

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