Biotech, Moat a buon prezzo

A cura di Francesco Lavecchia, Morningstar
Gli sconti dell’healthcare sono tra i biotecnologici. L’industria ha guadagnato circa il 7% da inizio anno (indice Msci World Biotech in euro aggiornato al 15/05/2017) ma il rapporto Prezzo/Fair (P/FV) value continua a essere uno dei più convenienti all’interno del comparto salute (pari a 0,89).
Amgen sa difendersi dai generici
Il titolo Amgen è scambiato a un P/FV di 0,83 nonostante abbia registrato un rendimento, dai primi di gennaio, del 12%. La società americana gode di una forte posizione di vantaggio competitivo all’interno del settore (Economic moat) grazie all’elevato numero di brevetti e alla specializzazione nella produzione di farmaci biologici. In questo segmento il grado di concorrenza è più basso, poiché la complessità del processo produttivo e gli alti investimenti nel marketing rappresentano una barriere all’ingresso di nuovi competitor.
“L’acquisizione di deCODE Genetics, società biofarmaceutica islandese, permetterà al gruppo di identificare nuovi potenziali trattamenti da presentare sul mercato. Nell’immediato futuro il fatturato aziendale potrà contare sulle vendite dei prodotti per la cura del colesterolo e della imminente approvazione di un farmaco per l’osteoporosi”, dice Debbie S. Wang analista azionaria di Morningstar. “Nei prossimi cinque anni ci aspettiamo che l’andamento del fatturato sia un po’ in altalena, ma il miglioramento dell’efficienza produttiva permetterà ad Amgen di espandere i margini di profitto”.
Shire scontata del 20%
Il Moat di Shire è il risultato della sua forte specializzazione nelle medicine per la cura di malattie rare. Negli anni e grazie anche ad alcune acquisizioni, il gruppo è riuscito ad aumentare il grado di diversificazione del portafoglio. Questo le permette di difendersi dalla concorrenza dei biosimilari. “Da inizio anno il titolo ha sottoperformato il mercato britannico e ora è scambiato a un tasso di sconto del 20% rispetto al fair value che è pari a 59 sterline”, dice Karen Andersen analista azionaria di Morningstar. “Nei prossimi cinque anni ci aspettiamo una crescita media del fatturato attorno al 10%, spinta dalle vendite negli Usa, mentre l’operazione di razionalizzazione dei costi operativi contribuirà a portare il margine Ebit al 27%”.

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