Italia in miglioramento, ma occorre cautela

A cura di Gilles Guibout, Responsabile Investimenti Equity Europa di Axa Investment Managers

Ancora una volta, al di là delle trimestrali, ci sono gli sviluppi politici al centro delle preoccupazioni degli investitori. In Francia, la vittoria di Emmanuel Macron alle elezioni presidenziali è stata una notizia positiva per i mercati, anche se ora gli investitori già guardano con preoccupazione alle sfide che attendono il nuovo presidente, prima tra tutte la formazione di una maggioranza parlamentare, che uscirà dalle legislative che si terranno a giugno. Il fatto che Macron abbia vinto con una maggioranza più ampia delle attese fa, comunque, propendere per uno scenario in cui il nuovo capo dell’Eliseo sarà messo nelle condizioni di poter implementare la sua agenda di riforme.

La prospettiva di una disintegrazione dell’euro aveva pesato sui mercati. Scomparsa questa minaccia, l’avversione per il rischio si è violentemente ridotta portando un restringimento degli spread delle obbligazioni e facendo correre i mercati azionari europei già dopo il risultato del primo turno.
L’indice DJ Eurostoxx e il Msci Europe sono avanzati del 2,34% e dell’1,69% rispettivamente.

Il calo del tasso di rischio si traduce in una rotazione settoriale della quale hanno approfittato i settori ciclici e finanziari a scapito dei difensivi.

Outlook economia e mercato italiano

L’economia italiana sembra in graduale miglioramento, stando agli ultimi dati. Anche i risultati societari sembrano confermare il trend positivo. Tuttavia, se guardiamo al sistema bancario e alla sfera pubblica, dobbiamo restare più cauti.

La domanda che ci dobbiamo porre, guardando il mercato italiano, è quanto la ripresa sarà sostenibile e quando verranno affrontate le riforme strutturali di cui l’Italia ha bisogno.

Nel breve termine, l’andamento del mercato, soprattutto sulle small cap, è stato “inquinato” dai PIR, che hanno portato un flusso di denaro su società poco liquide. Questo potrebbe creare un rischio perché non si sa quanto questi flussi siano legati ai PIR o provengano da chi scommette sui flussi che arriveranno dai PIR.

Le valutazioni salgono, i titoli diventano più costosi, con il rischio che il prezzo non rifletta i fondamentali.
Per questo bisogna essere molto selettivi e molto attenti alla capacità delle società di avere posizioni competitive forti nel lungo termine. Sempre restando su un orizzonte più lungo, conviene tenere d’occhio i rischi politici che non sono ancora completamente debellati e che potrebbero arrivare dalle elezioni in Inghilterra, Germania e Italia.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: