Italia da comprare sulla debolezza: la view di Kames Capital

A cura di Sandra Holdsworth, Investment Manager Kames Capital
Una delle più grandi sorprese di quest’anno, finora, è stata la forza dell’economia italiana. Nel primi tre mesi del 2017, in particolare, l’Italia ha registrato una crescita del Pil reale dello 0,4%, mettendo così a segno la performance trimestrale migliore dalla crisi del debito sovrano europeo. Al contempo, gli indici Pmi stanno scalando nuove vette, la disoccupazione scende (oggi è all’11,6% dopo il picco al 12,6% nel 2014) e l’inflazione ha raggiunto l’1,5%, uscendo dalla stagnazione che l’ha vista protagonista per circa un biennio.
Tutto ciò basta? Non proprio. Il rapporto debito Pil rimane al 132,6%; perché questo scenda la crescita dovrebbe superare il deficit di bilancio, ovvero il 2,4% del Pil e ci sono ben poche possibilità che questo scenario si verifichi nel 2017. A fare da ostacolo, inoltre, ci si rimette la politica. Le agenzie di rating stanno di fatto guardando molto attentamente agli sviluppi capitolini che corrono il rischio di deludere ancora. Il ko della riforma del senato lo scorso anno è già stato un passo indietro nel processo di riforma e la nuova legge elettorale non sta certo procedendo spedita, cosa che per il debito italiano significa volatilità nei prossimi mesi.
Presto le carte saranno comunque scoperte: se si dovesse andare alle urne in autunno, lo si saprebbe entro il 3 settembre, ultimo giorno possibile per chiamare gli italiani ad uno slot elettorale autunnale con voto il 22 ottobre; il che vuol dire legge elettorale approvata entro luglio. Il voto non dovrebbe, però, spaventare poi così tanto: a prescindere da quando si terrà, è improbabile che una campagna euro-secessionista aiuti (il 67% degli italiani è a favore dell’euro, il 15% è contro), ma i mercati non smetteranno per questo di preoccuparsene.
Ancora fantasma politico, dunque, dopo che un altro tricolore europeo ha tenuto in scacco le Piazze. La differenza con la Francia, tuttavia, è che lo spread dei titoli di Stato italiani sta già prezzando parte di questo rischio. Il differenziale Btp/Bund è infatti intorno ai 180 punti base, valore quasi raddoppiato dallo scorso anno. In questo contesto, a nostro parere, vengono a crearsi ottime opportunità per rimpolpare il portafogli: il suggerimento è comprare, aspettando che questa debolezza raggiunga il suo zenit e offra buoni punti di entrata, senza dimenticare l’ombra della volatilità.

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