Italia e Germania affrontano la “disruption”

Le imprese che si affacciano al mercato e alla competizione globale sono ormai consapevoli che “l’incertezza è la nuova normalità”. In questo scenario, l’unico elemento di certezza per lo sviluppo delle imprese è la necessità di innovare prodotti e processi, attraverso partnership strategiche che favoriscano uno sviluppo organico e sostenibile.

Questo lo scenario analizzato nel corso dell’11° Forum Economico Italo-Tedesco tenutosi ieri all’Unicredit Pavilion di Milano. L’evento ha visto la partecipazione di diversi decision-maker italiani e tedeschi che si sono confrontati sull’impatto e i vantaggi che i cambiamenti a favore dell’innovazione possono portare alle economie di entrambi i paesi, la cui partnership commerciale nel 2016 ha raggiunto la cifra record di 112,1 miliardi di euro.

«La collaborazione commerciale tra Italia e Germania, i primi due paesi manifatturieri d’Europa, celebra proprio quest’anno il suo 125° anniversario ed è più forte e vivace che mai» ha dichiarato Erwin Rauhe, Presidente della Camera di Commercio Italo-Germanica, in apertura dei lavori del Forum «Questi presupposti ci spingono a investire ancora nella cooperazione economica tra Italia e Germania, paesi che trainano – e traineranno sempre più – i processi di cambiamento in ambito non solo industriale ma anche delle tecnologie digitali per far fronte alle sfide dell’imminente futuro».

Nel corso dei lavori è stata presentata la ricerca “Approaching disruption”, realizzata dalla Camera di Commercio Italo-Germanica in collaborazione con Deloitte, dalla quale emerge un sostanziale ottimismo delle imprese, nonostante l’incertezza che domina lo scenario globale.

I mercati subiranno trasformazioni importanti nel corso dei prossimi due/tre anni, ma solo il 28% delle imprese intervistate considera un rischio nel breve periodo l’ingresso di nuovi competitor dai business model innovativi. Per far fronte a questi cambiamenti emerge chiaramente la necessità, sia per le imprese di medio/grandi dimensioni sia per le piccole, di investire nelle nuove tecnologie digitali. Elemento critico per le piccole imprese, rilevato nel 50% dei casi, è la difficoltà a investire quanto dovrebbero per affrontare i cambiamenti futuri.

Investire in innovazione comporta un impegno che va oltre l’aspetto tecnologico: implica un cambiamento culturale e manageriale all’interno delle aziende. La sfida più importante, infatti, coinvolge le risorse umane: attrazione dei talenti, formazione e riqualificazione dei dipendenti saranno gli elementi chiave per vincere la sfida della disruption.

«Come promotori delle relazioni economiche tra Italia e Germania, crediamo sia fondamentale sostenere una cooperazione che favorisca non solo gli investimenti in tecnologie ma anche un cambiamento culturale e manageriale all’interno delle imprese. Siamo infatti convinti che la trasformazione tecnologica offra importanti opportunità ma che non possa prescindere dallo sviluppo di una cultura d’impresa che favorisca la formazione e la riqualificazione delle risorse umane.

Ci auguriamo che le istituzioni incentivino anche questo tipo di investimenti nelle risorse umane così come stanno già facendo con il piano “Industria 4.0”» ha sottolineato il Consigliere Delegato della Camera di Commercio Italo-Germanica, Jörg Buck.

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