Prospettive di crescita solide, permangono i rischi politici

A cura di Valentijn van Nieuwenhuijzen, Chief Investment Officer di NN Investment Partners

Oggi la crescita risulta più equilibrata, con un ciclo di retroazione positiva tra reddito e spese. Questo quadro è principalmente una conseguenza del miglioramento dei guadagni e della fiducia a livello globale. Le azioni sono in un buon momento caratterizzato da una crescita degli utili solida e di alta qualità guidata da un aumento dei ricavi e da un’espansione dei margini.
Nel frattempo, gli investitori hanno iniziato a ricercare opportunità nelle asset class che generano rendimento. Ciò ha portato a una ripresa del mercato dei titoli di stato e della performance relativa dei cosiddetti bond proxy, come le utility. È aumentato anche l’appetito per i prodotti obbligazionari a spread come il debito Mercati Emergenti e il credito High Yield. Nel frattempo, le banche centrali rimangono caute e mantengono un approccio graduale nelle loro misure di normalizzazione della politica monetaria. Sul fronte politico, poi, la situazione è molto dinamica – come riscontrato negli ultimi dodici mesi – e dovrebbe rimanere tale.
La politica continua a giocare un ruolo importante nell’economia globale. Uno sguardo alla situazione nelle economie sviluppate rivela ad esempio un contrasto notevole tra i Paesi anglosassoni da un lato e l’Eurozona dall’altro. I crescenti rischi politici stanno creando una situazione turbolenta negli Stati Uniti – dove la capacità del presidente Trump di mettere in pratica le promesse fatte in campagna elettorale in materia di misure di stimolo sembra sempre più incerta – e nel Regno Unito dove la scommessa elettorale del Primo Ministro May di ottenere una maggioranza parlamentare più solida è fallita.
In Europa, intanto, potrebbero entrare maggiormente in gioco rischi politici al rialzo. In Francia, il presidente Macron dovrà occuparsi delle riforme interne, rafforzando il ruolo del paese nell’Eurozona. La cancelliera tedesca Angela Merkel, che probabilmente vincerà un altro mandato a settembre, sta invece oscillando tra integrazione della Zona Euro e costrizioni politiche interne. Tali costrizioni potrebbero allentarsi dopo le elezioni, specialmente se altri paesi si dimostreranno disposti ad attuare le riforme. Inoltre, la ripresa ciclica dell’area dovrebbe rendere queste riforme strutturali e istituzionali più semplici da attuare.
Dalla fine del 2016, abbiamo visto una reflazione dell’economia globale, che presenta molte retroazioni positive che si alimentano a vicenda. Un esempio importante è quello tra flussi di capitali in miglioramento verso i Mercati Emergenti e lo slancio della crescita in quest’area. Oltre a ciò, riscontriamo una curva di retroazione positiva tra incremento dei guadagni, migliorata fiducia delle imprese, ripresa della spesa per capitale e – ci auguriamo – crescita della produttività.
Resta un quesito aperto la mancanza di inflazione che abbiamo osservato negli ultimi mesi. La persistenza di un suo trend al ribasso potrebbe sconvolgere le decisioni in materia di spesa andando avanti e potrebbe cambiare nuovamente il comportamento delle banche centrali (verso un maggiore allentamento), anche se resta comunque improbabile a questo punto. Certamente, quindi, si tratta di un fattore da tenere d’occhio, ma probabilmente non sarà motivo di preoccupazione nel breve termine”.
 
Al momento gli asset rischiosi, in particolare il mercato azionario, sono in una situazione molto favorevole, caratterizzata da dati economici e relativi alle società positivi e da una politica monetaria accomodante e prevedibile. Allo stesso tempo non è presente euforia da parte degli investitori. Quanto a lungo dureranno queste ottime condizioni? Le tensioni geopolitiche fanno parte della realtà e le politiche degli Stati Uniti non sono diventate più chiare nel corso degli ultimi mesi. A che punto i mercati si concentreranno sul rischio politico in Italia? Neppure il rischio di un rallentamento della Cina è scomparso, sebbene questo non sembri un problema di breve termine e la crescita dei Mercati Emergenti abbia uno slancio positivo. In breve, ci sono ragioni a sufficienza per non rilassarsi, ma restare vigili. Da questo punto di vista un monitoraggio attento degli indicatori del sentiment gioca un ruolo importante.

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