L’approccio di Rare alle infrastrutture quotate

A cura di RARE (gruppo Legg Mason)
Lo sviluppo delle infrastrutture – siano esse strade o ponti in rifacimento od espansione, reti elettriche in crescita per adattarsi al progresso nelle fonti di energie rinnovabili o aeroporti, ferrovie e sedi portuali in allargamento per far fronte alle esigenze di una popolazione globale in crescita – è da sempre un bisogno essenziale per la crescita economica. Se è vero che il settore pubblico rimane la fonte principale per il finanziamento di queste opere, è altresì vero che il settore privato ha raggiunto oggi un ruolo altrettanto fondamentale, a fronte dei vincoli fiscali cui i governi devono far fronte nell’espandere i propri bilanci e dell’ingente richiesta di capitale necessaria invece per finanziare tali opere.
Questa dinamica ha offerto agli investitori nuove possibilità di soddisfare i propri obiettivi:

  1. La ricerca di income:in una fase caratterizzata da tassi di interesse molto bassi, è essenziale trovare nuove fonti di income e le società operanti in infrastrutture offrono flussi di reddito interessanti e soprattutto predicibili, in virtù della durata pluriennale degli accordi di concessione sulle opere infrastrutturali e dell’esistenza di un framework che regolamenta e rende più trasparente la distribuzione degli utili di queste società.
  2. Minore volatilità:anche in fasi di contrazione economica, la domanda di servizi essenziali come acqua, gas ed elettricità rimane relativamente stabile, il che consente alle società che operano in tali settori di avere un fatturato meno volatile.
  3. Diversificazione:la natura globale dell’universo investibile delle società attive in infrastrutture le rende uno strumento di diversificazione all’interno del portafoglio.
  4. Protezione dal rischio inflazione:la maggior parte degli accordi di concessione prevedono un’immunizzazione esplicita dal rischio inflazione, attraverso l’indicizzazione delle tariffe che le società cui l’appalto è affidato possono applicare agli utenti finali.

Il vantaggio di un approccio attivo è funzione della complessità del mercato di riferimento e della sua liquidità. Nell’ambito delle infrastrutture, la conoscenza dei contesti regolamentari, legislativi e politici che disciplinano l’operatività di queste società è fondamentale per determinarne il potenziale di crescita. A ciò si aggiunge la conoscenza delle dinamiche demografiche che interessano un territorio e che determinano in ultima istanza la domanda di costruzioni di reti elettriche, gasdotti e acquedotti e la domanda da parte degli utenti di autostrade, aeroporti, porti e ferrovie.
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RARE (Risk.Adjusted.Return.to.Equity) Infrastructure ha scelto di accedere a queste opportunità, che rappresentano una buona approssimazione all’investimento in titoli di società non quotate, beneficiando dell’accesso ai mercati regolamentati. I vantaggi sono rappresentati non solo dal maggior grado di liquidità che i titoli delle società quotate offrono rispetto alle società non quotate, ma anche dalle opportunità offerte dalle fluttuazioni dei prezzi di mercato, che consentono ad un gestore attivo di beneficiare di situazioni in cui vi sia una dislocazione tra i fondamentali di una società e la sua quotazione di mercato.
Un ulteriore valore aggiunto è rappresentato dal focus esclusivo dei gestori di RARE sull’universo delle infrastrutture ed in particolare su quei settori regolamentati più difensivi e a più alta crescita, rappresentati dalle società operanti nell’ambito della costruzione di reti elettriche, gasdotti e acquedotti e di strade, aeroporti, porti e ferrovie.
Siamo convinti che un approccio di investimento fondamentale bottom-up come quello di RARE, costruito su misura sugli asset del mondo infrastrutture, unito alla forte expertise maturata dai gestori su questa asset class possa offrire agli investitori un profilo di rischio/rendimento utile ad aggiungere diversificazione in un portafoglio.

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