Borse consolidano dopo Yellen e dati cinesi, attesa per trimestrali e dati Usa

A cura di Vincenzo Longo, market strategist di IG
Difendono i guadagni di ieri le borse europee in una seduta piuttosto anonima e con volumi sotto la media di periodo. I mercati hanno continuato a metabolizzare l’atteggiamento “morbido” della Yellen, che oggi ha bissato la sua testimonianza davanti al Senato statunitense. La numero uno della Fed ha confermato il rialzo dei tassi d’interesse previsto per il secondo semestre, così come l’avvio del piano di riduzione del bilancio della Fed che tornerà ad essere composto di soli Treasury entro il 2022.
Allo stesso tempo, la Yellen si è mostrata più cauta sull’inflazione, che rimane lontana dal target della Banca centrale, elemento questo che potrebbe spingere la Fed a non accelerare la politica monetaria restrittiva nei prossimi anni. Toni questi decisamente più morbidi, dopo che nelle recenti apparizioni erano affiorati toni più da falco. La Fed sembra aver preso atto delle incertezze di lungo periodo, che il mercato stava già scontando da qualche settimana (vedasi il comportamento delle curve per scadenza).
All’effetto Yellen, nella notte si sono aggiunti i dati macro decisamente migliori delle attese arrivati dalla bilancia commerciale cinese, che a giugno ha segnato export e import in forte recupero. La crescita del traffico commerciale in Cina è un fattore incoraggiante per le prospettive di crescita globali e contribuisce a infondere ottimismo tra gli operatori.
Tutti questi elementi hanno rispolverato il risk on sui mercati, con gli acquisti diretti su equity e bond, mentre il dollaro è finito sotto pressione. Siamo complessivamente bullish sui mercati per le prossime settimane, verosimilmente fino a fine mese. Così, dopo la congestione dell’ultimo mese il mercato sembra essere ripartito. I principali target sono collocati sui massimi di maggio, anche se non escludiamo che questi vengano aggiornati ulteriormente.
Sul fronte governativo, le parole della Yellen hanno favorito gli acquisti sul comparto, facendo finire i rendimenti sotto pressione soprattutto nei tratti più a lunga scadenza e dando seguito a fenomeni di flattening. Tra le valute, l’euro/dollaro si è riportato sotto 1,14 in chiusura in Europa. Il target principale rimane a 1,15, livello da cui potrebbe partire una correzione importante verso 1,11.
La seduta spenta di oggi potrebbe essere dovuta al clima di attesa che prevale tra gli operatori in vista della partenza della stagione delle trimestrali, prevista per domani. JP Morgan, Citigroup e Wells Fargo saranno chiamate ad alzare il velo sui conti del secondo trimestre dell’anno. Di lì a poco saranno rilasciati anche i dati sull’inflazione, sulle vendite al dettaglio e sulla produzione industriale statunitense. Tutti elementi questi in grado di riportare volumi e direzionalità al mercato.

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