Da Candriam un nuovo fondo sull’industria digitale

Candriam Investors Group, multi-specialista pan-europeo della gestione patrimoniale, con 107 miliardi di euro di masse in gestione e detenuto da New York Life Investment Management, ha annunciato il lancio di Candriam Dynamix Long Short Digital Equity, fondo azionario Long/Short imperniato sull’industria digitale che si propone di investire in società che sfruttano l’evoluzione digitale dell’economia, capitalizzando le potenzialità di crescita delle imprese innovative e vendendo allo scoperto quelle non al passo con i tempi.

Il fondo completa le strategie tematiche di Candriam, che già annoverano strategie specializzate in demografia, biotecnologia e robotica, le quali consentono agli investitori di capitalizzare le tendenze socio-economiche a lungo termine. L’approccio prevede l’individuazione delle società vincitrici e sconfitte nel campo della rivoluzione digitale. La strategia di gestione investe nelle imprese che emergeranno a lungo termine nel digitale, ma anche nel vendere allo scoperto quelle che dipendono da tecnologie tradizionali superate e che hanno un andamento reddituale negativo. A seconda delle opportunità, potrà essere attuata una strategia market neutral, che non assume un rischio di mercato direzionale. A partire da un universo globale, la selezione dei titoli azionari permette di costruire un portafoglio high conviction composto da un massimo di 50 società.

César Zeitouni, gestore del nuovo fondo, afferma: “L’evoluzione digitale dell’economia sta toccando tutti i settori e sta spingendo le imprese tradizionali a scegliere tra trasformazione e morte economica. Le tecnologie digitali non sono più confinate al settore tecnologico, ma al contrario stanno ridisegnando i settori economici, come quello bancario, del commercio o dell’automobile. Siamo convinti che nell’economia attuale vi sia un “Airbnb” nascosto in ogni settore. Il nostro obiettivo è investire in società di diversi settori che stanno investendo con successo nella nuova economia digitale”.

L’innovazione tecnologica avviene a una velocità mai vista prima. Nel corso della prima fase della rivoluzione tecnologia, dal 2000 al 2015, abbiamo assistito alla diffusione di dispositivi altamente tecnologici quali smartphone e PC. Nella fase successiva, quella attuale, stiamo assistendo ad un’”uberizzazione” dell’economia.

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