Etp, a giugno spicca la raccolta degli emergenti e degli investment grade in euro

Nel mese di giugno, a livello globale, l’industria degli ETP ha raccolto 59 miliardi di dollari. E’ quanto emerge dall’“ETP Landscape – Industry Highlights” di BlackRock, che nello specifico fa poi rilevare come sull’azionario statunitense i nuovi afflussi siano stati pari a 13,9 miliardi di dollari (inclusi 5,2 miliardi di dollari sulle large cap e flussi in ingresso per il settore healthcare e finanziario sullo sfondo di prospettive di cambiamenti in ambito di assistenza sanitaria e di politica monetaria da parte della Fed). Le esposizioni allargate all’azionario dei mercati emergenti hanno raccolto invece 3,8 miliardi di dollari e il debito emergente ha aggiunto 3,2 miliardi di dollari, alla luce di una resilienza dei mercati emergenti nonostante una discesa significativa dei prezzi del petrolio. Nello stesso periodo di riferimento, il reddito fisso ha invece raccolto 17,6 miliardi di dollari, segnando il miglior mese di quest’anno trainato dai flussi per le obbligazioni societarie investment grade pari a 6,6 miliardi di dollari.

Patrick Mattar, del team capital markets EMEA di iShares (BlackRock), ha commentato le cinque principali tendenze dei flussi degli ETP europei registrate nel mese di giugno: “Con 1,2 miliardi di dollari lo scorso giugno è stato il mese con i maggiori afflussi per gli ETP obbligazionari investment grade europei domiciliati in Europa registrato da maggio 2016. Si tratta del secondo mese consecutivo di flussi netti positivi per gli ETF investment grade denominati in euro, dopo un lungo periodo di instabilità nell’andamento dei flussi. Il risultato elettorale francese sembra aver ridotto le preoccupazioni nei confronti dei rischi politici europei, tanto che nemmeno la retorica del Governatore Draghi a fine mese ha saputo scuotere il contesto favorevole all’obbligazionario investment grade denominato in euro”.

“Il debito emergente – fa poi notare Mattar – da centometrista si sta trasformando in maratoneta. Con giugno si sono registrati flussi positivi ogni mese da inizio anno, in media di un miliardo di dollari o superiore. I flussi progressivi pari a 7,5 miliardi di dollari da inizio anno rendono il debito mergente il segmento più distintivo all’interno dell’asset class obbligazionaria. Gli ETP sul debito emergente dovrebbero beneficiare dalla ricerca da parte degli investitori di una diversificazione dei rendimenti, considerato che le fonti di rendimento tradizionali rimangono relativamente depresse. Il 2017 è stato un periodo molto positivo per gli ETF sui mercati emergenti a livello globale. Gli ultimi sei mesi di flussi positivi hanno rappresentato la migliore corsa dal gennaio 2013, quando si è concluso un periodo di sette mesi consecutivi di flussi in ingresso. Nella definizione delle politiche di asset allocation, gli investitori sembrano apparentemente concentrati sul miglioramento dei fondamentali dei mercati emergenti piuttosto che sulla retorica protezionistica che ha caratterizzato la campagna elettorale statunitense”.

“Quest’anno poi – aggiunge Mattar – imponenti flussi complessivi di 28,8 miliardi di dollari sono confluiti sugli ETP azionari europei tra i diversi domicili, marcando nove mesi positivi, il periodo più lungo dal 2010. Con driver analoghi a quelli registrati per gli ETP obbligazionari investment grade denominati in euro e alla luce della continua ricerca da parte degli investitori statunitensi di esposizioni azionari con rischio offshore, gli ETP azionari europei sembrano navigare con il vento in poppa senza alcun segno di rallentamento”.

Sgli ETF che offrono esposizione a società che potranno beneficiare del tema della robotica sono cresciuti a ritmi impressionanti quest’anno – conclude Mattar – con una raccolta di 1,7 miliardi di dollari a livello globale. Includendo i fondi comuni che investono su questo tema, la crescita è stata ancor più significativa: in particolare, quest’anno il patrimonio investito in ETF e fondi comuni è cresciuto di 5,5 miliardi di dollari, dato ancor più impressionante considerato che due anni fa il patrimonio ammontava a 271 milioni di dollari. Sembra che gli investitori siano sempre più orientati a  esposizioni a tendenze di crescita secolari a lungo termine unitamente ad allocazioni a breve nell’ambito dei tradizionali prodotti d’investimento a capitalizzazione di mercato”.

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