L’atteggiamento più accomodante della Fed sosterrà l’oro, l’argento e il platino

A cura di Etf Securities

L’atteggiamento più accomodante della Fed sosterrà ulteriormente gli ETP su oro, platino e argento. La scorsa settimana gli ETP su metalli preziosi hanno ricevuto investimenti per 82 milioni di dollari, nell’ordine l’oro (46,8 milioni di dollari), l’argento (23,9 milioni di dollari), il platino (6,8 milioni di dollari) e, infine, il paniere (4,1 milioni). Il discorso sull’inflazione pronunciato da Janet Yellen la scorsa settimana ha sollevato qualche dubbio tra gli investitori sull’effettiva intenzione della Federal Reserve (Fed) di proseguire il ciclo di rialzi aumentando i tassi di un ulteriore quarto di punto quest’anno. Negli Stati Uniti l’inflazione primaria scende a giugno dello 0,1% mentre l’inflazione strutturale si riconferma all’1,7%. Il prezzo dell’oro è conseguentemente aumentato dell’1,2% la scorsa settimana. Tuttavia, rimaniamo cauti e prevediamo a fine anno un piccolo incremento del prezzo dell’oro, del 2,3%. Il valore del metallo giallo rappresenta anche un catalizzatore importante per i prezzi dell’argento e del platino. In assenza di segnali di ripresa della domanda industriale, crediamo che entrambi i metalli preziosi ad uso industriale continueranno a beneficiare della domanda di beni rifugio. “Crediamo che l’argento presenti ancora un potenziale di rialzo entro fine anno, mentre riteniamo ormai prossimo ai massimi il palladio”, afferma Massimo Siano, Executive Director – Head of Southern Europe di ETF Securities.

Gli ETP su metalli industriali hanno registrato un’altra settimana di afflussi grazie all’indice PMI manifatturiero che non smette di crescere negli Stati Uniti e nell’Eurozona. La scorsa settimana i metalli industriali hanno ricevuto investimenti per 31,5 milioni di dollari in un contesto di crescita economica negli Stati Uniti e nell’Eurozona, con gli indici PMI manifatturieri che segnano a giugno quota 57,8 negli Stati Uniti e quota 57,4 in Europa. Gli investitori hanno privilegiato l’esposizione al paniere per i vantaggi offerti dalla sua diversificazione (24,1 milioni di dollari). “I dati del World Bureau of Metal Statistics indicano che il deficit di metalli industriali sul mercato cinese è sceso del 17% rispetto ai livelli di aprile 2016, ma crediamo che la spesa per infrastrutture in Cina e in India debba rispettivamente raddoppiare e triplicare al fine di mantenere l’attuale tasso di crescita del PIL, e questo dovrebbe tenere alti i prezzi dell’intero comparto”, spiega Siano.

Gli investimenti negli ETP sul petrolio sono ripresi dopo una pausa di una settimana, in seguito all’ulteriore riduzione delle scorte di greggio negli USA. La scorsa settimana gli ETP sul petrolio hanno raccolto 12,9 milioni di USD sulla scia della diminuzione di 7,5 milioni di barili delle scorte di petrolio USA. La produzione di greggio USA, viceversa, è aumentata per la seconda settimana consecutiva ed è inferiore di appena il 2,3% rispetto al record raggiunto nel giugno 2015. Anche gli ultimi dati diffusi dall’OPEC hanno evidenziato un incremento della produzione petrolifera, che minaccia l’accordo tra paesi OPEC e non-OPEC visto che alcuni produttori sembrerebbero aver riaperto i rubinetti. “Secondo l’IEA l’adesione all’accordo è scesa al 78%”, continua Siano.

Il clima di mutata fiducia degli investitori penalizza l’euro e il dollaro USA. La scorsa settimana gli ETP long sull’euro hanno registrato deflussi per 8,6 milioni di dollari, mentre gli ETP short sull’eurohanno beneficiato di afflussi per 3,3 milioni. In ragione della tenue pressione inflazionistica e del posizionamento del mercato dei futures a livelli record “da oltre sei anni, riteniamo che l’euro sia esposto a rischi di ribasso. Inoltre, continuiamo a scommettere su una Banca centrale europea improntata alla cautela in materia di tapering alla riunione di politica monetaria in programma questa settimana”, conclude Siano.

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