Puntare su bond finanziari e corporate in dollari: la view di CS

A cura di Sylvie Golay Markovich, Head of Fixed Income Strategy, Credit Suisse
I rendimenti obbligazionari sono aumentati bruscamente da metà giugno, trainati dalla prospettiva di normalizzazione della politica monetaria e da un progressivo recupero dei prezzi dell’energia. Un risultato particolarmente negativo è stato realizzato dalle obbligazioni in CAD, mentre i titoli in EUR hanno risentito del timore di un tapering da parte della Banca Centrale Europea (BCE) e di dati sull’inflazione superiori alle attese in Germania. Ora che il trend delle sorprese economiche negative negli USA mostra segnali di inversione di rotta e che la Federal Reserve dovrebbe aumentare ulteriormente i tassi d’intervento, rileviamo un ulteriore potenziale di rialzo dei rendimenti in USD. Tuttavia, nonostante il miglioramento delle valutazioni, i rendimenti in EUR e le obbligazioni italiane in particolare sono vulnerabili ad una riduzione anticipata della politica espansiva della BCE. Di conseguenza, per il momento sottoesponiamo la duration nei portafogli obbligazionari.
Preferenza per i finanziari e le obbligazioni corporate USD a breve scadenza. Nel credito corporate, gli spread sono stati particolarmente resilienti e sono effettivamente diminuiti sulla scia dell’aumento dei rendimenti di riferimento. Alla luce delle valutazioni elevate delle obbligazioni high-yield, non prevediamo che un ulteriore incremento venga assorbito con molta facilità e continuiamo quindi a preferire i titoli investment grade. In USD, privilegiamo i titoli corporate a 1–3 anni, che in media offrono un rendimento superiore al 2%.
Nel segmento a più alto rendimento, optiamo per le azioni privilegiate visto il nostro giudizio positivo sui finanziari. In EUR, continuiamo a preferire attivi che non rientrano nei programmi di acquisto della BCE. Privilegiamo titoli subordinati rispetto agli emittenti di minore qualità. Dopo la loro solida sovraperformance, gli spread dei finanziari offono meno valore, anche tra i titoli subordinati. Tuttavia, ora che è diminuito il rischio eventi in Europa e che le prospettive di redditività migliorano ulteriormente visto che le banche centrali iniziano a ridurre le politiche estremamente espansive, crediamo che i finanziari offrano il miglior profilo di rischio-rendimento nell’attuale scenario di volatilità dei tassi.
Spread più volatili nei mercati emergenti. Nei mercati emergenti, gli spread sovrani sono stati più volatili, e fattori come l’aumento dei tassi nei paesi centrali e la volatilità dei prezzi delle commodity scuotono la fiducia degli investitori. In valute forti, non prevediamo più una sottoperformance della Russia, visto il suo notevole rigore fiscale. Il quadro è meno favorevole per il Sud Africa a causa del peggioramento del bilancio pubblico. Confermiamo il parere positivo sull’Argentina nonostante un rischio dell’offerta, poiché i miglioramenti strutturali dovrebbero proseguire.
Privilegiamo anche Messico e Turchia alla luce delle valutazioni interessanti. Oltre alle obbligazioni in TRY e BRL, sui mercati in valuta locale preferiamo ora le obbligazioni in RUB, COP e INR.

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