Dipendenza dalla correlazione

Di Daniele Bernardi, amministratore delegato di Diaman Scf

La correlazione tra le serie storiche è uno degli indicatori più utilizzati per cercare di creare portafogli di investimento robusti e diversificati. Ho spiegato in diversi post (come per esempio Benedetta correlazione. Malefica correlazione) che la Correlazione è spesso sopravalutata ed usata in maniera errata, ma oggi vorrei approfondire un poco di più come si può utilizzare la correlazione in maniera intelligente senza farsi ingannare.

Ingannare? perché ingannare?
Ebbene si, esiste una forma di correlazione, chiamata spuria, per cui due fenomeni completamente indipendenti uno dall’altro sembrano, analizzando la correlazione legati tra di loro. Il primo esempio è riportato nel grafico qui sotto, dove è evidenziata la correlazione molto forte tra le persone annegate in piscina in seguito ad uno scivolamento e i film girati dall’attore Nicholas Cage

Incredibile vero? eppure ci sono centinaia di serie storiche che messe vicine una all’altra possono offrire correlazioni molto forti, come per esempio il numero di separazioni dello stato del Main e l’utilizzo della margarina pro-capite

Eppure la correlazione è al 99% Cosa significa, che se il prossimo anno saliranno il numero di separazioni nel Main, automaticamente aumenterà il consumo pro-capite di margarina negli interi stati uniti? Oppure addirittura si può trovare un legame tra il numero di lanci spaziali per scopi non commerciali e il numero di dottorati in scienze sociologiche negli stati uniti.

Correlazioni spurie

Gli esempi riportati sopra sono esempi di correlazioni spurie, ovvero le due serie storiche non sono dipendenti tra di loro, ma sono dipendenti con una terza variabile che non è inclusa ed uguale nelle serie storiche in esame. Se si analizzando i dati male si possono trovare centinaia di correlazioni che possono indurre l’investitore a scegliere due investimenti apparentemente de-correlati (ovvero non correlati) tra di loro; salvo poi rendersi conto che tale correlazione cambia perché non c’è alcuna dipendenza tra le due tipologie di investimenti. La correlazione lineare è una condizione necessaria ma non sufficiente per determinare una dipendenza lineare.

Mi spiego meglio, ci possono essere asset class come per esempio l’oro e l’azionario che in certe fasi sono completamente de-correlati, a tal punto da pensare che una strategia mista con oro e azioni sia una buona idea, ma nella realtà non c’è dipendenza o indipendenza tra le serie storiche e ancora di più tra le asset class, è una questione di domanda e offerta, non in realtà di bene rifugio rispetto ai mercati azionari.

Se guardiamo il grafico della correlazione rolling ad un anno di varie asset class rispetto all’indice S&P 500, possiamo notare che a parte una particolare serie storica, quella del VIX che è costantemente negativa, le correlazioni sono instabili e quindi scarsamente dipendenti dall’andamento dell’indice azionario per eccellenza.

Ancora peggio se guardiamo la correlazione a sei mesi, in tal caso gli andamenti sono ancora più casuali, quindi se noi abbiamo una strategia che prevede un allineamento del portafoglio ogni sei mesi (o addirittura sotto), è una buona idea utilizzare la correlazione per prendere decisioni?

Il Vix dipende dall’S&P500

Diverso è il discorso se utilizziamo strategie sul VIX (linea blu scura costantemente in basso nel grafico precedente), dove essendo tale indice strutturalmente dipendente dal suo indice azionario S&P 500, allora si possono creare diversificazioni di portafoglio intelligenti.

Chi lavora sui mercati finanziari è consapevole che non è facile utilizzare la volatilità come asset class di investimento, anche se qualche buon strumento esiste, per chi gli interessa ho scritto un paio di post in passato sul VIX come Il lato SEXY della Volatilità, oppure più indietro nel tempo La volatilità come nuova Asset Class di investimentoIl Contango non è un ballo argentino… e Quali sono i migliori fondi sulla Volatilità.

Quindi l’invito è ad utilizzare la correlazione con intelligenza e non come mero numero che esce da un elaboratore, da mettere dentro un ottimizzatole media varianza per ottenere un portafoglio pseudo-diversificato, perché altrimenti quando succederà che il mercato azionario ricomincerà ad andare male (speriamo più tardi possibile ovviamente) invece delle correlazioni storiche, verranno fuori le dipendenze reali e quindi mercati azionari come il giappone che sembravano de-correlati appariranno improvvisamente correlati con l’indice azionario americano, peccato che accada proprio in fase di perdita di valore degli indici.

Io cerco correlazione = 1 quando i mercati crescono, mentre voglio correlazione = -1 quando i mercati calano seriamente, e questo è possibile solo attraverso strategie di investimento che siano de-correlate per strategie (long/short) o per dipendenza, come il VIX, o magari tutte e due come il fondo Volactive di New Millennium Sicav oppure il DIAMAN Sicav Mathematics

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