Abe 3.0: le nuove politiche dopo il rimpasto di governo

A cura di Jesper Koll, Head of WisdomTree in Japan
Il primo ministro giapponese Abe ha presentato il suo nuovo gabinetto. Si tratta della terza compagine governativa di Abe da quando è diventato Primo Ministro nel dicembre 2012 e, come nei governi precedenti, è dominata dagli alleati più affidabili e vicini politicamente. Inoltre le posizioni chiave non cambiano: Aso rimane Ministro delle finanze, Seko Ministro dell’economia e Suga Portavoce del gabinetto. Ci aspettiamo che questo nuovo gabinetto presenterà una manovra suppletiva di circa 5 trilioni di yen entro ottobre, focalizzata su un maggiore sostegno per le donne, le famiglie e gli anziani.
Per i mercati e la direzione di linea politica, la nomina più interessante pare essere la promozione di Kato Katsunobu da Ministro dell’inclusione a Ministro della sanità, del welfare e del lavoro (ministero cui spetta la supervisione del sistema pensionistico pubblico GPIF). Kato è uno dei più fidati alleati di Abe e ci si aspetta che il suo ministero si faccia carico delle iniziative più importanti, sia dal punto di vista dei cambiamenti strutturali che da quello degli equilibri macro.
In particolare, è lecito attendersi riforme più incisive in materia di mercato del lavoro e assistenza sociale, con l’aumento degli incentivi per una maggiore partecipazione dei giovani e delle donne a una economia a tempo pieno. Pare probabile un aumento degli assegni familiari e una riduzione degli oneri per l’istruzione dei figli, nonché un maggiore impegno per un aumento della flessibilità dei contratti di lavoro a tempo pieno (c.d. occupazione di “terzo contratto”). Riteniamo che una manovra suppletiva incentrata sull’aumento del reddito disponibile per le donne e le famiglie con bambini possa essere presentata entro l’inizio dell’autunno.
Per quanto riguarda le questioni di carattere strutturale, il precedente Ministro della sanità, del welfare e del lavoro aveva negato al fondo pensioni GPIF la possibilità di operare direttamente su azioni: tutte le partecipazioni azionarie sono infatti affidate a gestori esterni. Sarà interessante vedere se il nuovo ministro sarà aperto a una gestione diretta degli investimenti azionari da parte del fondo GPIF. Dal punto di vista del fondo GPIF, la gestione diretta di tali investimenti potrebbe potenzialmente favorire gli sforzi intrapresi per migliorare la corporate governance e la responsabilità in materia ESG. Inoltre, il nuovo ministro sembra pronto a impegnarsi in modo più aggressivo per l’aggiornamento dell’infrastruttura IT e l’uso di analisi di “big data” per ottimizzare i costi e la ripartizione dell’assistenza sociale, a nostro avviso. In altre parole, riteniamo che le richieste di bilancio in materia di IT siano destinate ad aumentare.
In generale, la sfida per Abe sarà quello di porre rimedio al suo recente calo di popolarità. Il nuovo team rappresenta un passo nella giusta direzione, ma d’ora in avanti, la chiave di volta saranno le nuove iniziative in materia politica. Una maggiore attenzione su donne, famiglia e istruzione gratuita, nonché un maggiore sostegno pubblico all’assistenza per gli anziani, costituiranno probabilmente la colonna portante di questa nuova fase politica. Ci aspettiamo quindi che una manovra di bilancio suppletiva di circa 5 trilioni di yen sia presentata entro il mese di ottobre.
Per quanto riguarda la politica monetaria, il rimpasto governativo non ha praticamente alcun impatto, dato che il dibattito su chi debba essere il prossimo governatore della BoJ – il primo mandato di Kuroda si conclude infatti a marzo 2018 – entrerà nel vivo solo all’inizio del prossimo anno.

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