Grano duro, in Italia offerta in calo del 30%. Future in ascesa all’Agrex

Per il grano duro la campagna 2017 si annuncia molto difficile in Italia con una perdita media di quasi il 30% sull’annata record precedente, che equivale a 1,5 milioni di tonnellate di frumento duro in meno. Secondo le stime del comitato tecnico commerciale di Anb-Cop Isa, riportato dall’Informatore Agrario, la siccità ha compromesso gran parte della produzione nel Centro-Sud del Paese, con cali che vanno dal -41% in Toscana al -37% del Molise, dal -30% in Puglia, Basilicata e Umbria al preoccupante -50% nel Lazio.​ Meglio è andata al Nord, dove le superfici sono calate del 28%, le produzioni del 18%, ma le rese, complice un’annata molto positiva per la coltura, sono aumentate dell’11%. In generale il raccolto presenta una qualità eccellente per il 60-70% della produzione mentre il calo produttivo è da imputare tanto al clima, che ha penalizzato le rese, quanto alla riduzione delle superfici seminate a causa della scarsa convenienza economica per gli agricoltori che ha caratterizzato le ultime campagne del grano duro.

Una situazione che nelle ultime settimane ha riportato in positivo la performance a 12 mesi del future sul Durum Wheat con scadenza settembre quotato all’Agrex di Borsa Italiana in positivo: +13,85% a 242,5 euro per tonnellata. Un rialzo che ha buone chance per proseguire e spingere i corsi verso la soglia dei 250 euro.     G.R.

Indice Morningstar Europe

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