Banche centrali, l’apparente contraddizione

a cura di Deutsche AM

Gli indicatori economici nella maggior parte delle nazioni sono positivi, ma restano notevoli rischi politici. I mercati finanziari potrebbero far fatica a digerire questa contraddizione. Le banche centrali devono agire con molta cautela.

1) Negli Stati Uniti, grazie alla solidità del mercato del lavoro (209.000 posti di lavoro creati a luglio) ed all’impennata nelle vendite al dettaglio a luglio, la crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) nel terzo trimestre è stimata al 3,8% secondo il modello GDPNow della Federal Reserve (Fed) di Atlanta. Ma le speculazioni sulla stabilità del governo e sulla probabilità o meno dell’attuazione delle riforme economiche continuano a guastare l’ottimismo. Un problema sta nel fatto che i vari rappresentanti del governo esprimono opinioni diverse sui temi più urgenti quali il limite all’indebitamento pubblico, di modo che qualsiasi dimissione ulteriore potrebbe irritare i mercati finanziari. Il mercato azionario ha reagito in modo diverso secondo il tipo di azioni: i titoli delle piccole e medie imprese, che trarrebbero il maggior beneficio da un taglio alle imposte, e le imprese del settore infrastrutturale stanno sottoperformando, mentre il mercato generale resta a livelli molto elevati, con valutazioni che riflettono condizioni ideali. Gli spread sulle obbligazioni ad alto rendimento restano vicine al nostro target a 12 mesi. Riteniamo che potrebbe esserci un aumento nella volatilità nei mesi prossimi anche se i rischi politici non dovessero materializzarsi.

2) I dati economici europei continuano ad essere positivi. L’indicatore dei responsabili agli acquisti nelle imprese (indice “PMI”) suggerisce che l’economia dell’Eurozona sta crescendo al tasso del 2,5% circa. Gli sviluppi dei mesi scorsi sono risultati in un trasferimento delle preoccupazioni politiche dall’Europa agli Stati Uniti, ma restano fonti d’incertezza. La Gran Bretagna, la seconda economia europea in termini di PIL nominale nel 2016, sta crescendo in modo molto lento, ed i consumatori si trovano di fronte ad un calo degli introiti reali per via dell’inflazione. Il progresso nelle trattative sulla Brexit resta lento ed il contesto politico incerto.

3) Ha avuto inizio il vertice delle banche centrali a Jackson Hole, negli Stati Uniti. I mercati finanziari si focalizzeranno sulle dichiarazioni del Presidente della Federal Reserve Janet Yellen e del Governatore della Banca Centrale Europea (BCE) Mario Draghi, ma non è detto che riveleranno novità sulla politica monetaria imminente. Ci aspettiamo inoltre dibattiti interessanti sulla stabilità finanziaria, data la combinazione dell’ottimismo dei mercati allo stesso momento che l’inflazione resta alquanto bassa.

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