Euro, inizia la svalutazione?

Nelle ultime ore lo scetticismo verso l’Europa e l’euro aumentano. La crisi che sta ovviamente colpendo anche alcuni paesi dell’est Europa sta portando ad un incremento dell’avversione al rischio e a vendere Euro a tutto spiano. Questa discesa però fa paura, perché questo declino sembra strutturale. Il problema è sempre il solito, descritto da noi sempre allo stesso modo. L’Europa sembra una pentola a pressione alla quale hanno tappato i fori dei diversi tassi di cambio e dei diversi tassi di interesse, lasciandone solo due, ovvero una valuta e un tasso di interesse. Ma all’interno di questo pentolone, anziché inserire prodotti uguali o perlomeno simili, hanno e continuano ad immettere prodotti totalmente diversi, che avrebbero perlomeno bisogno di essere uniformati prima per procedere nella cosiddetta cottura.
Ed invece si assiste al fenomeno senza poter fare nulla, paesi diversi con esigenze diverse, con politiche economiche differenti, ma due sole valvole di sfogo. La pentola bolle e piano piano si scalda. Cosa accadrà?
Certamente, come diceva uno studio effettuato in Asia qualche tempo orsono, i costi di uscita dalla moneta unica sarebbero troppo grandi, ma certamente qualcosa bolle in pentola (per restare in tema). I problemi della mancanza di flessibilità da parte della Bce (non certo per colpa sua, ma per quel mandato che la costringe a guardare solo all’inflazione e alla stabilità dei prezzi) e delle differenze macro, fanno si che in alcune aree oggi (esempio Irlanda) ci sarebbe bisogno di una svalutazione e di tassi zero per poter rilanciare una economia che perde rapidamente colpi, mentre allo stesso modo forse, allentare i parametri di Maastricht non sembra una eresia visto che questa politica è praticamente perseguita da tutte le Banche Centrali extra europee nel momento di crisi che viviamo.
Ma queste sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano, noi dobbiamo scovare e capire dove andranno le principali valute e forse giunge il momento, dopo tanti anni di Euro forte, di accettare un euro svalutato da parte delle autorità a Bruxelles. Che sia quindi l’inizio di un periodo in cui la moneta unica scenderà lentamente per ridare fiato all’economia del vecchio continente?

Non lo si può escludere, anzi ! Per ora i primi obiettivi sono posti a 1.2340 ma perché non ipotizzare anche una discesa in area 1.1800 e quindi 1.1600. Ci sembra, quella che stiamo vivendo, la stessa fase in cui, nel 1998, l’euro prese forma. Un periodo in cui c’era una euforia generalizzata verso la moneta unica che si tradusse poi in un declino strutturale che durò quasi 4 anni e che portò al test dei minimi in area 0.8225. Chi ha detto che quel livello non si possa rivedere?
Allora tra le riserve valutarie l’Euro rappresentava forse una piccolissima quota, che è arrivata oggi ad essere circa il 25%, e se tale quota scendesse? E se vi fosse la necessità di svalutarlo per far fronte alla gravissima crisi che ha colpito tutte le grandi economie e tutte le valute concorrenti della moneta unica? Dopo tanti anni in cui l’Europa si è assunta il fardello di una moneta forte, forse eccessivamente forte  (soprattutto nei vari cross contro Yen, Sterlina, Chf, Aud e Nzd), non potrebbe emergere la necessità di vederlo lasciarlo svalutare contro le principali valute concorrenti. Sappiamo tutti che nel mondo c’e’ scarsità di valute flessibili e c’e’ una forte manipolazione dei tassi di cambio, ma certe cose non si possono dire a livello ufficiale e quindi si continua ad accettare che alcuni possano tenere il cambio sottovalutato. La Gran Bretagna ci ha insegnato che di fronte alla necessità si lascia svalutare la propria moneta del 50% in pochi mesi senza preoccuparsi delle conseguenze di medio e lungo termine, cercando invece di far fruttare la svalutazione nel breve per restituire competitività all’economia (lasciamo per ora perdere i giudizi su questo tipo di azione e comportamento che potrebbe essere, in una economia di tipo finanziario, un’arma a doppio taglio).
Ebbene ciò potrebbe a nostro avviso capitare anche alla moneta unica.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: