Bce, Draghi rimanda al meeting di ottobre i dettagli sul tapering

Di Maria Paola Toschi, Market Strategist di JP Morgan AM

Il primo messaggio importante dato da Mario Draghi, presidente della BCE, è che la vera riunione sul tapering sarà ad ottobre. I mercati hanno quindi immediatamente spostato tutte le aspettative di oggi sul prossimo meeting. Sul tapering c’è stata solo qualche discussione, ma nessuna indicazione è stata data relativamente ai tempi e alle modalità del processo, che sarà comunque lento e graduale. Da un lato, infatti, Draghi ha mantenuto una retorica molto espansiva, dall’altro ha però detto che a ottobre saranno forniti tutti gli elementi sul tapering. E’ probabile che su questo rinvio abbiano influito implicitamente le prossime elezioni tedesche e il recente rafforzamento dell’euro e che la BCE voglia prendere decisioni solo quando il quadro rispetto a questi due temi sia più chiaro.
L’approccio accomodante espresso ieri dalla BCE è stato adottato grazie anche alle revisione al ribasso delle stime di inflazione, un altro fattore molto importante. Il comunicato della BCE ha mantenuto comunque tutta una serie di elementi di grande cautela, incluse quelle parti dedicate al prolungamento del QE e al mantenimento dell’attuale livello dei tassi di interesse ben oltre la fine del QE. La preoccupazione della Banca Centrale è quella di non interrompere il sentiero di crescita. I tassi di interesse saranno pertanto ritoccati al rialzo solo nel 2019, considerata anche la fiducia data alle dinamiche del credito.

Infine, non ci sono preoccupazioni sul tema della disponibilità dei titoli per continuare il programma di acquisti della BCE e, secondo quanto affermato da Draghi, ciò è stato favorito dalla riduzione dei titoli con rendimenti negativi, un tema che condizionava l’eleggibilità dei titoli stessi all’inserimento nel programma di acquisto.

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