Opportunità da Paesi emergenti e criptomercati

A cura di Jan Van Eck, ceo asset management di VanEck Investment

Il contesto di aumento dei tassi può indurre gli investitori a cambiare il proprio modo di pensare. A offrire possibilità di diversificazione in questo contesto sarebbero soprattutto le obbligazioni con un rischio di duration inferiore nonché le obbligazioni e le azioni dei Paesi emergenti. Inoltre va tenuto d’occhio il potenziale delle valute digitali e soprattutto della tecnologia blockchain sottostante.

A sorprendere, nel primo semestre, è stato l’andamento dei rendimenti dei titoli di Stato nell’Eurozona, che hanno fatto segnare un sensibile aumento. La politica della Banca centrale europea continua a muoversi con un ritardo di circa due anni rispetto a quella degli Stati Uniti. Tuttavia, grazie alla stabilità dell’economia europea vi sarebbero maggiori probabilità che anche l’istituto di Francoforte abbandoni gradualmente la propria politica monetaria accomodante. Nonostante un contesto di generale aumento dei tassi, le obbligazioni possono continuare ad offrire rendimenti e cedole positive, a patto che sia attuata la giusta diversificazione. In particolare, le emissioni high yield e dei Paesi emergenti, soprattutto in valute locali, attualmente meritano più di uno sguardo. Mentre entrambe le classi di asset dall’inizio dell’anno hanno registrato un andamento positivo, la percentuale di inadempienze degli emittenti dei Paesi emergenti sarebbe stata inferiore a quella del segmento high yield. Entrambe le categorie d’investimento sarebbero interessate in misura inferiore dal graduale aumento del rischio di duration sui mercati obbligazionari.

Le azioni dei Paesi emergenti offrono attualmente opportunità interessanti. Negli ultimi cinque anni, questa categoria d’investimento avrebbe sottoperformato ancora rispetto al mercato azionario statunitense. Tuttavia, dall’inizio dell’anno le società dei mercati emergenti presentano gli utili più elevati dal 2011, e sono riuscite a portare i rendimenti degli investitori al 20%. Per noi è un segno che questi mercati azionari si trovano all’inizio di un ciclo positivo. Se è vero che negli ultimi anni i Paesi emergenti, e soprattutto quelli latino-americani, avrebbero risentito dell’indebolimento dei prezzi delle materie prime, secondo gli esperti si starebbe tuttavia delineando una tendenza al rialzo, che indicherebbe la fine della recessione. Ciononostante, gli investitori rischierebbero di lasciarsi sfuggire l’ingresso in questo ciclo positivo.

Oltre che da tali categorie d’investimento classiche, diverse opportunità arrivano anche dagli asset digitali, nonostante il loro valore intrinseco a lungo termine sia difficile da determinare. “La tecnologia blockchain è molto promettente e grazie alla sua natura decentralizzata offre possibilità di crescita esponenziali”, dichiara van Eck. Nel contempo l’esperto vi ravvisa anche rischi, poiché l’effettiva capacità delle community di gestire la blockchain sarebbe una domanda esistenziale chiave che finora non ha trovato risposta. “Siamo impazienti di scoprire se la tecnologia blockchain troverà possibilità di applicazione nella vita quotidiana delle persone”, conclude Jan van Eck.

 

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