“Esuberanza razionale“, così Sandra Crowl, membro del comitato investimenti di Carmignac, definisce l’attuale comportamento degli investitori, che trova una giustificazione nell’eccezzionalemente altro livello di liquidità sul mercato, nella ripresa globale tutt’ora sincronizzata e nei profitti societari ancora appetibili.
“Attenzione però – avverte Crowl – a non puntare su un ulteriore significativo allungo degli asset Usa, sui quali ho visione ribassista a causa, anzitutto, dell’amministrazione Trump che si sta inimicando i principali partner commerciali e non sembra in grado di portare a termine le promesse fatte in campagna elettorale, a partire dal taglio delle tasse”. Certo, l’esperta di Carmignac Crowl prevede nuovi due rialzi dei tassi, il prossimo dei quali a fine dicembre, ma all’orizzonte stima una prolungata fase di debolezza dell’economia a stelle e strisce. Tanto che per il dollaro prevede nel medio periodo un possibile affossamento rispetto all’euro fino a quota 1,40.
L’Eurozona, secondo Crowls, per contro beneficierà di una politica della Bce ancora accomodante fino al 2019 e il rialzo dell’euro non sarà un problema: “Gli Usa non sono il principale partner commerciale dell’area Euro, che è invece la Cina”. L’euro, a detta di Crowls, rispecchia la crescita economica dell’Unione Europea, che potrebbe rafforzarsi ulterioremente dopo le elezioni in Germania.
La debolezza del bigletto verde, a detta di Crows, favorirà sia i Paesi emergenti (come per esempio l’Argentina), sia le commodity (a cominciare dall’oro) e i che le società minerarie (aurifere in primis) e di trasformazione delle materie prime.