Npl: in Italia attesi deal per un valore di mercato di 14,4 mld di euro

Si è tenuta venerdì scorso a Venezia la sesta edizione dell’International NPL Meeting, la più importante conferenza in Italia sul tema dei non-performing loans. Circa 800 persone tra fondi di investimento, banche, servicers e altri professionisti del settore da tutto il mondo hanno preso parte alla giornata, fitta di discussioni e temi legati al mercato in continuo fermento dei crediti deteriorati.

“La pipeline e i volumi dei deal in chiusura nel 2017 che arriveranno a toccare i 100 miliardi segnano un momento di svolta” ha detto Giovanni Bossi, ad di Banca IFIS, in apertura. “Qualche anno fa i crediti deteriori erano talmente pesanti da mettere in discussione la sopravvivenza del sistema bancario, minandone la stabilità. Oggi sta accadendo il contrario e il problema dei crediti deteriorati sembra in parte risolto, con i mercati internazionali che guardano con un’ottica diversa rispetto a prima le banche italiane”.

La sesta edizione, intitolata “The Marketplace – A toolkit for the NPL market“, ha voluto esplorare il mercato da un punto di vista degli strumenti necessari, la cosiddetta “cassettina degli attrezzi”, di cui i player hanno bisogno per la gestione profittevole degli NPL.

Nel corso dell’NPL Meeting è stata presentata anche una special edition del “Market Watch NPL – The Italian Scenario”, che ha rivelato come i circa 71 miliardi di euro aggiuntivi di crediti non-performing che saranno dismessi entro il 2017, raggiungendo la cifra record di 104 miliardi di euro di crediti distressed scambiati nel mercato italiano, avranno un valore stimato di mercato di circa 14,4 miliardi di euro.

Il mercato sta comunque diventando più ampio e più efficiente e i prezzi cambiano a seconda della tipologia di asset: la categoria dei portafogli con mixed assets è quella maggiormente in crescita, con 58 miliardi – su un totale di 71 – che monopolizza quasi tutti i deal in pipeline. Gli assets secured sono invece quelli che stanno crescendo e che hanno prezzo maggiore, con una media stimata del 35%.

Dall’analisi del Market Watch NPL emerge inoltre che le sofferenze nette (65,8 miliardi di euro) sono ora allo stesso livello del 2012 ma le sofferenze lorde sono il 39% superiori a quelle dell’analogo periodo. A giugno, e in maniera più accentuata a luglio, le sofferenze bancarie lorde e nette hanno avuto un calo significativo come conseguenza delle vendite dei portafogli NPL, di svalutazioni più significative, ed una gestione più accorta da parte delle banche.

Inoltre importante attore del mercato NPL sono sempre di più i servicers: 16 acquisizioni nell’anno dimostrano che dotarsi di una piattaforma di servicers è per gli investitori un prerequisito per operare nel mercato italiano.

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