Tre incognite per il bull market azionario

a cura del Team Multi Asset di BMO Global Asset Management

Il 2017 potrebbe riservare sfide ancora maggiori per i mercati. È difficile prevedere un decisivo cambiamento a livello di fondamentali così ci aspettiamo che l’inflazione e i tassi di crescita restino in generale favorevoli. Cionondimeno, l’ampiezza dello stimolo monetario si è estesa oltre i tassi di interesse e, con Bce e Fed che annunciano i rispettivi piani per ridurre e smantellare i rispettivi programmi di quantitative easing, i mercati finanziari potrebbero verosimilmente ricalibrarsi su un mondo con politiche meno accomodanti. La buona notizia per gli investitori è che, con i livelli di inflazione che non accennano ad accelerare, i banchieri centrali dovrebbero restare accomodanti. In quest’ottica, sebbene gli asset rischiosi possano apparire cari, in assenza di una recessione, di una più alta inflazione o di qualche profondo shock politico, restano supportati dal contesto economico.

La debolezza del dollaro è stato finora uno dei temi dominanti del mercato. I dati sull’inflazione hanno ripetutamente deluso le attese e le previsioni sugli aumenti dei tassi di interesse USA, in risposta, sono state ridotte, supportando i mercati obbligazionari e riducendo i rendimenti a livello globale. Con l’aspettativa di un solo ulteriore aumento dei tassi da parte della Fed fino alla fine del 2018, ci sembra che il mercato sia troppo ottimista sul ritmo del restringimento monetario. Detto ciò, il contesto inflattivo conferma una situazione di stallo per regolatori e investitori, con pochi segnali di una pressione inflativa sui salari nonostante il miglioramento del mercato del lavoro.

Negli ultimi anni, bassi livelli di inflazione hanno supportato sia i mercati obbligazionari sia gli asset rischiosi, come le azioni e il credito. La ripresa sincronizzata della crescita economica globale, unita a modesti livelli di inflazioni e ad un accentuato miglioramento degli utili aziendali ha portato a un contesto favorevole per i mercati finanziari. Tuttavia, il fallimento fino a questo momento del Presidente Trump di portare a termine importanti riforme, così come le preoccupazioni sulla stabilità della sua amministrazione, unite alle minacce di uso della forza da parte della Corea del Nord, hanno dato agli investitori tempo per pensare. Oggi però, i mercati hanno trascurato queste preoccupazioni e, mentre il “Trump trade” è stato ampiamente scontato, i mercati azionari hanno vissuto in larga parte una fase laterale durante l’estate. Solo il mercato azionario europeo è stato una notabile eccezione, dove la forza dell’euro, ora percepita come un freno alla crescita e alla dinamica degli utili societari, ha portato a un ribilanciamento delle performance conseguite da inizio anno.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!