Usa, la normalizzazione monetaria supporta l’azionario. Cautela però sui Treasury

A cura di Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud AM

La Federal Reserve, nel corso del meeting di mercoledì, ha mantenuto invariati i tassi di interesse ufficiali, ma ha annunciato la riduzione del suo bilancio a quasi tre anni dalla fine del programma di acquisto dei titoli.

Il bilancio della Federal Reserve si ridurrà di 450 miliardi di dollari entro la fine del 2018. Tuttavia, ci aspettiamo che l’ammontare finale del bilancio rimarrà comunque elevato, intorno ai  2,5 – 3 mila miliardi di dollari, in quanto a giugno il FOMC ha indicato che i saldi di riserva sarebbero stati ridotti “a un livello sensibilmente inferiore rispetto a quanto visto negli ultimi anni, ma superiore a quello antecedente la crisi finanziaria”. Quindi, il processo potrebbe durare tra 3-3,5 anni.

Il FOMC ha lanciato un messaggio da falco nel breve termine con un’aspettativa intermedia di un altro rialzo dei tassi nel 2017 e di tre aumenti nel 2018, in linea con le nostre attese. Il messaggio è stato più da colomba per il lungo periodo con una stima intermedia del tasso neutrale ridotto al 2,8%. Questa mossa potrebbe rispecchiare qualche cambiamento nelle posizioni di alcuni membri del FOMC nei confronti di una riforma fiscale strutturale e del suo impatto sulla crescita di lungo periodo.

Ci aspettiamo che la Federal Reserve effettuerà un rialzo dei tassi di interesse a dicembre e tre nel 2018. È improbabile, poi, che il processo di riduzione del bilancio venga modificato a meno che l’economia non rallenti in modo significativo o che i fed funds rate non debbano essere abbassati.

Il piano della Fed volto a ridurre il bilancio e la sua posizione di politica monetaria sono pienamente in linea con il nostro scenario macroeconomico e di politica monetaria. Questo contesto caratterizzato da un’inflazione moderata ma in aumento, da una crescita economica solida e da una progressiva normalizzazione della politica monetaria è di supporto all’azionario. Ci aspettiamo che il dollaro si riprenda leggermente dai minimi toccati di recente contro l’euro, il che sarà positivo per i titoli europei. I tassi di interesse continueranno ad aumentare gradualmente negli Stati Uniti e noi manterremo la nostra posizione underweight sui titoli del Tesoro.

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