Giappone, occasioni tra i beni di consumo e l’industria

A cura di Morningstar

Investire in Giappone con uno sguardo al futuro. Le aziende che promettono di generare elevati rendimenti del capitale in un orizzonte di lungo termine sono le stesse che beneficeranno di importanti macro trend in atto nella regione asiatica. Da una parte, la crescita del reddito medio in Cina e negli altri paesi asiatici spingerà la domanda di beni di consumo delle aziende nipponiche, mentre la maggior attenzione all’efficienza energetica promette di trainare alcuni segmenti del comparto manifatturiero.

Kao progetta l’espansione in Asia
Kao è leader in Giappone nel segmento dei prodotti per la cura della persona con una quota di circa il 30%. Questo comporta diversi vantaggi per l’azienda nipponica: grazie ad alti volumi di produzione riesce a realizzare economie di scala tali da costituire un vantaggio di costo difficilmente colmabile da parte dei competitor, mentre la forza dei suoi brand le garantisce un potere contrattuale nei confronti dei rivenditori e dunque un mark-up generoso sui prezzi di vendita.

“I principali driver della crescita futura del gruppo saranno l’ampliamento del portafoglio prodotti, che premierà quelli a più alto valore aggiunto, e l’espansione sui mercati asiatici”, dice Shanshan Wei analista azionaria di Morningstar. “Rispetto al primo semestre del 2016, quest’anno le vendite di cosmetici sono salite del 30% in Asia, ma a nostro avviso questa regione ha enormi potenzialità che Kao riuscirà a sfruttare a pieno quando sarà in grado di offrire prodotti ritagliati sulle esigenze e sulle abitudini di questi consumatori”. Sulla base delle previsioni per i prossimi cinque anni, che indicano una crescita media del fatturato del 2,4% e un’espansione del margine operativo di circa 200 punti base, la stima del fair value è paria a 7.900 yen (report aggiornato al 28 luglio 2017).

Il brand premia Meiji
Meiji Holding opera nel segmento dei prodotti lattiero caseari dove gode di una forte posizione di vantaggio rispetto ai competitor grazie al valore dei suoi brand, per i quali i consumatori sono disposti a pagare mark-up elevati, e al potere contrattuale nei confronti dei supermercati che costituiscono la sua rete di distribuzione. Meiji è anche proprietaria di diversi brevetti, come ad esempio quello per la produzione dello yogurt probiotico, e questo contribuisce a spiegare i margini di profitto superiori alla media.

Gli analisti si aspettano per i prossimi cinque anni una crescita media del fatturato del 2% e un incremento del margine Ebit di circa 100 punti base. A favore di Meiji gioca il cambiamento delle preferenze dei consumatori asiatici a favore del cibo funzionale (con aggiunta di sostanze nutritive), categoria di prodotto a maggior valore aggiunto, e il ritorno sul mercato cinese. Dopo il disastro di Fukushima, Pechino aveva messo al bando i prodotti giapponesi ma le frontiere sono state riaperte ormai da tre anni e le previsioni sono per il raggiungimento di risultati in utile per questa regione già da quest’anno.

Nidec cavalca il cambiamento
Nidec è leader nella produzione di motori ad alta efficienza che alimentano apparecchi nel campo dell’information technology come ad esempio gli hard disk. Questo le garantisce elevate economie di scala e un forte potere contrattuale nei confronti dei clienti, i quali richiedono prodotti fatti su misura per le loro esigenze e dunque difficilmente cambiano fornitore sulla base di un piccolo risparmio economico.

Il business di Nidec è tuttavia in rapida espansione. Circa la metà dell’energia prodotta nel mondo è consumata dall’azione di motori e la crescente domanda di efficienza energetica promette di creare nuove opportunità in altri segmenti come quello dell’automotive, della robotica e dei condizionatori d’aria. L’azienda sta investendo in nuove operazioni di M&A al fine di allargare il suo raggio d’azione a nuovi mercati e gli analisti prevedono per i prossimi anni una crescita media del fatturato del 7,5%. Il titolo è scambiato attorno ai 13,400 yen, a un tasso di sconto del 5% rispetto al fair value che è pari a 14.000 yen (report aggiornato al 26 luglio 2017).

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