Se la Merkel spinge l’euro non dimenticate di puntare anche sull’oro

A cura di P. Rosenstreich, Head of Market Strategy e Y. Quelenn, analista di Swissquote

Per la prima volta da tempo immemore la politica europea riesce nell’arduo compito di sostenere le quotazioni della moneta unica. Il prossimo governo tedesco, che verrà guidato per la quarta volta consecutiva dalla Cancelliera Angela Merkel, è chiaramente un Esecutivo a favore dell’Unione Europea, sebbene rappresentanti di forze politiche di estrema destra e sinistra abbiano conquistato numerosi seggi in Parlamento. L’alleanza politicamente più verosimile potrebbe essere costituita da Unione CDU-CSU, Partito Liberaldemocratico e Verdi (sostenitori, questi ultimi, degli stability bond a supporto dell’euro e che potrebbero contribuire alla soluzione di molte incertezze circa il finanzamento dell’Unione).
Pertanto possiamo dunque affermare che la posizione della Germania, insieme alle riforme strutturali perseguite dal Presidente francese Macron, offre un contesto positivo agli investitori europei. Che infatti hanno risposto affermativamente con un rialzo della moneta unica (che inizialmente aveva perso posizioni) contro Franco svizzero e Dollaro Usa. Il quadro non è esente da rischi: il calo della popolarità per Macron e la debolezza del suo partito nelle prossime elezioni del Senato, le elezioni generali in Italia, la lotta per l’indipendenza in Catalogna e le difficoltà di formare una coalizione tedesca.
Nonostante le incognite, continuiamo a credere che l’Euro possa apprezzarsi nel breve termine soprattutto nei confronti del Franco svizzero, che rimane il nostro trade preferito in questo momento, tanto che approfittiamo di ogni calo per effettuare nuovi acquisti.
Se da una parte la politica ci offre uno spunto di investimento, non dimentichiamo che i mercati continuano ad essere molto più influenzati dalle decisioni di politica monetaria delle banche centrali che non dai rischi geopolitici presenti attualmente. Infatti ora vendono oro poiché si stanno affidando al fatto che la Fed voglia limitare la riduzione di bilancio attesa.
Per il medesimo motivo per noi è il momento giusto per ricaricare le nostre posizioni sul metallo giallo. Riteniamo infatti che l’ottimismo riguardante la Fed sia eccessivo, soprattutto alla luce delle cocenti delusioni registrate in passato. Le banche centrali devono garantire la stabilità dei prezzi, un compito estremamente ambizioso quando lo si debba combinare all’opera di riduzione di un enorme debito pubblico. Sarà molto difficile interrompere gli acquisti del Quantitative Easing senza infastidire i mercati pertanto crediamo che l’oro in questo momento sia davvero a sconto.

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