Cina, giorni cruciali per il PCC

A cura di Tuan Huynh, CIO APAC and Head of WD APAC , Deutsche Am
Tutto è pronto per il Congresso del Partito Comunista. La Cina ha convocato la settima assemblea plenaria del Comitato Centrale, prima del Congresso del Partito Comunista previsto per il prossimo 18 ottobre. Il plenum, che si svolgerà a porte chiuse, approverà la relazione del Presidente Xi Jinping per conto del Comitato Centrale del Partito Comunista, uno schema sugli emendamenti alla costituzione del Partito, e si occuperà degli avvicendamenti nelle posizioni di vertice. Il Congresso approverà poi la relazione di Xi, prima della riunione del Comitato Centrale per la nomina del Segretario generale del Comitato Centrale, del nuovo Ufficio politico e (sulla base delle indicazioni fornite dai membri dell’Ufficio politico) della Commissione Militare Centrale e della Segreteria del Comitato. Saranno nominati anche i funzionari senior della Commissione per la Disciplina e le Ispezioni.
Il processo probabilmente si svolgerà come previsto, senza colpi di scena. Tuttavia qualsiasi commento contenuto nei comunicati dell’assemblea plenaria sugli orientamenti politici e sociali è potenzialmente importante ai fini della pianificazione cinese per i prossimi cinque anni (2016-20). Alla vigilia dell’evento, tutti gli sforzi sembrano concentrati sull’equilibrio economico. I dati commerciali cinesi pubblicati giovedì sono rassicuranti, indicando un incremento delle esportazioni a settembre dell’8,1% anno su anno, anche se un rialzo delle importazioni (+18,7% anno su anno) ha ridotto il surplus della bilancia commerciale. Nelle prossime settimane sono attesi numerosi dati in arrivo dalla Cina, come l’inflazione dei prezzi al consumo ed alla produzione (15 ottobre), seguita dal PIL, dalle vendite al dettaglio, gli investimenti in attività fisse ed il valore aggiunto industriale attesi per il 18 ottobre.
La settimana scorsa alcuni dati interessanti provenienti dal Ministero del Commercio della Corea del Sud hanno indicato che gli investimenti diretti giunti dal continente cinese sono diminuiti del 63% nei primi nove mesi del 2017, suggerendo che le nuove regole introdotte in Cina sugli investimenti stranieri sembrano avere efficacia. Secondo la SASAC i rischi correlati al debito sono sotto controllo La Commissione per la Supervisione e l’Amministrazione delle Attività Statali (SASAC) ha affermato che per quanto riguarda le imprese pubbliche, i rischi correlati al tasso di indebitamento sono sotto controllo; la Cina continuerà a ridurre la leva finanziaria, consentendo ad esempio al capitale privato di investire nelle aziende (pur con una presenza governativa residua). Secondo i dati SASAC il rapporto attività/passività delle aziende era del 66,5% alla fine di settembre, in discesa dal 66,7% registrato all’inizio dell’anno. Il declassamento della Cina da parte di S&P avvenuto lo scorso mese riflette la preoccupazione che si avverte in merito al problema dell’indebitamento.

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