Ai contrarian piace l’healthcare made in Usa

A cura di Morningstar

E’ tempo di essere contrarian, almeno nell’healthcare Made in Usa. Il comparto sta attraversando un momento molto positivo, come testimoniato dal +7,45% realizzato dall’indice S&P Global 1200 Healthcare sector (in euro al 18 ottobre 2017) e dalle elevate valutazioni dei suoi titoli (rapporto Prezzo/Fair value sopra la parità), ma, dicono gli analisti di Morningstar, è arrivato il momento di andare controtendenza cercando di posizionarsi su quelle stock che hanno mancato il rally del settore ma la cui qualità è rimasta intatta. CVS Health ed Express Scripts Holding hanno ceduto rispettivamente il 14% e il 24% da inizio anno e ora sono valutate dal mercato ben al di sotto del loro valore e della media dell’industria di appartenenza (quella dei piani sanitari, il cui P/FV medio è di 1,44, vedi Figura 1).

Il caso Anthem
Le aziende in questione sono pharmacy benefit manager, il cui business è quello di agire da intermediario tra le società farmaceutiche e le strutture sanitarie in modo da garantire a queste ultime dei prezzi più convenienti, ed entrambe sono state coinvolte nella decisione di Anthem, società americana che fornisce piani sanitari (pacchetti comprensivi di servizi medici, dentistici e specialistici, sottoscritti sotto forma di assicurazione), di sostituire Express Scripts con CVS nel contratto di fornitura di farmaci. Tale decisione ha avuto il suo peso sull’andamento in Borsa della prima, anche se la notizia, che era nota da tempo, non spiega il forte sell-off da inizio anno, ma al tempo stesso non ha inciso positivamente sulle quotazioni della seconda.

I giudizi su CVS ed Express Scripts
Gli analisti di Morningstar hanno confermato il giudizio su Express Scripts, alla quale riconoscono una forte posizione di vantaggio all’interno dell’industria, e mantenuto il fair value a quota 89 dollari (report aggiornato al 18 ottobre 2017). Express Scripts (ESRX) gode di una posizione di vantaggio nei confronti dei competitor. L’elevato numero di richieste processate ogni anno (oltre 1,4 miliardi nel 2016) permette alla società di esercitare un forte potere contrattuale nei confronti dei fornitori.

In questo modo riesce ad acquistare a prezzi più bassi e a offrire condizioni più vantaggiose ai suoi clienti, ponendo così le basi per mantenere o aumentare la sua quota di mercato. All’aumentare del numero delle transazioni, poi, si riduce il costo unitario legato alla produzione dei servizi, e questo si traduce nei conti dell’azienda in margini di profitto più alti rispetto a quelli della concorrenza.

Discorso analogo vale per la rivale CVS, seconda dietro a ESRX per dimensione, ma non per questo meno profittevole, e che grazie al nuovo contratto con Anthem potrà ulteriormente aumentare i propri volumi di produzione. Gli analisti prevedono che anche grazie a questo accordo i ricavi per i prossimi cinque anni saliranno a un ritmo del 4,5% e stimano un fair value di 109 dollari (report aggiornato al 18 ottobre 2017).

Rapporto medio P/FV industria healthcare plans nell’ultimo mese
valutazionihcplan19102017

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