Ricaricare le posizioni sull’oro potrebbe non essere una cattiva idea

A cura di Yann Quelenn, analista di Swissquote

A nostro modo di vedere, i mercati stanno diventando ottimisti fuor di misura e pertanto riteniamo che aumentare la posizione di portafoglio sull’oro sotto i 1250 dollari l’oncia potrebbe rivelarsi un grande affare.

Sceso dello 0,25% nelle ultime 24 ore, il prezzo del metallo giallo si trova intorno ai 1273 dollari ed è destinato a calare ulteriormente sulle indiscrezioni che vorrebbero il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump vicino alla nomina di John Taylor alla Presidenza della Federal Reserve. Taylor, che sostituirebbe la Yellen a partire dal 2018, è tra i sostenitori più accesi della necessità di portare i tassi di interesse all’1,25%, forte anche del fatto che ad ottobre l’indice dei direttori di acquisti ha segnato un ulteriore passo in avanti rispetto al mese precedente.

Eppure all’orizzonte si intravedono comunque nubi in grado di far riprendere le quotazioni dei beni rifugio come l’oro: la minaccia nucleare nord-coreana (vera responsabile del rally del metallo giallo dai 1200 dollari di luglio fino ai 1325 di  settembre) non viene presa ancora seriamente dai mercati, alcuni dati macro americani non sono per nulla entusiasmanti (ad esempio, i permessi per costruire nuove case a settembre sono scesi più del previsto così come l’avvio di nuovi cantieri residenziali, fermi a 1,13 milioni contro 1, 18 mln previsti). Ancora qualche altra notizia di questo tenore e non ci stupiremmo di tornare a vedere un altro rally del metallo prezioso.

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