Il successo della propensione al rischio sul mercato obbligazionario

A cura del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan AM

L’ottimismo del mercato conseguente all’elezione di Donald Trump è ritornato con l’approvazione del budget da parte del Senato. La forza dei mercati da inizio anno, unitamente alle consuete tendenze di diminuzione del rischio di fine anno, potrebbero suggerire prudenza, ma i segnali del momento mostrano la persistenza di uno slancio positivo.
Fondamentali
L’approvazione del budget, che accresce la possibilità di una riforma delle imposte e di un allentamento della politica fiscale negli Stati Uniti, rafforza un contesto economico già solido. I recenti dati sull’attività economica confermano la robusta tendenza che notiamo da più mesi: l’indice PMI del settore manifatturiero statunitense continua a salire, attestandosi a 55,7 a ottobre, mentre i dati sull’attività della Federal Reserve (Fed) di Philadelphia superano le aspettative. Inoltre, il nostro indice proprietario sulle sorprese macro economiche per gli Stati Uniti indica che l’andamento dei dati continua a mostrare importanti rialzi, malgrado aspettative di consenso già positive. Anche se il nome del nuovo governatore della Fed, che dovrebbe essere annunciato la prossima settimana, resta un mistero, tutto sommato è molto probabile che il nuovo Presidente adotti un approccio altrettanto, e non meno, aggressivo nei confronti della politica monetaria.
Valutazioni quantitative
Il rendimento dei Treasury decennali statunitensi ha registrato un aumento di 12 punti base (pb) nella settimana del 24 ottobre, passando dal 2,30% al 2,42%, infrangendo la barriera tecnica del 2,40%. Il rendimento del benchmark di riferimento è rimasto, per buona parte di quest’anno, compreso tra 2,20% e 2,50%, ma potrebbe ora prendere ulteriore slancio considerati gli sviluppi in termini di riforma fiscale e il potenziale passaggio a una politica monetaria più aggressiva. Dopo un costante indebolimento per buona parte dell’anno, il Dollaro USA ha risentito del recente rialzo dei Treasury e l’indice del Dollaro ponderato per il cambio si apprezza dello 0,7% da inizio mese e di oltre il 3% rispetto ai minimi dell’8 settembre (dato aggiornato al 24 ottobre).
Fattori tecnici
Il recente rialzo dei rendimenti dei Treasury si è rispecchiato nel posizionamento degli investitori che, secondo una serie di sondaggi, torna a privilegiare una posizione corta, seppure non così corta come prima della riunione della Fed di marzo o dopo le elezioni statunitensi dello scorso anno. Di contro, il posizionamento del Dollaro USA è lungo ma non esteso e potrebbe creare opportunità per ulteriori aumenti. Sul fronte della domanda, solidi flussi continuano a sostenere l’attuale propensione al rischio: il credito USA high grade ha registrato afflussi quasi da record, ossia USD 4,6 miliardi nella settimana del 19 ottobre, i fondi focalizzati sui titoli europei Investment Grade hanno registrato la 39a settimana consecutiva di flussi in entrata mentre i fondi europei High Yield segnano un ritorno a flussi positivi.
Cosa significa per gli investitori obbligazionari?
Anche se i rendimenti sono già saliti in modo significativo dall’inizio di settembre, restiamo convinti del nostro posizionamento su duration brevi, poiché intravediamo numerosi catalizzatori per la persistenza di questa tendenza, compreso l’ottimismo sul fronte fiscale e le confermate solide dinamiche di crescita. A margine, crediamo che l’attuale dinamica di mercato favorisca le posizioni corte in fondo alla curva, a differenza della parte iniziale che, al 24 ottobre, sconta una probabilità superiore all’80% di aumento dei tassi da parte della Fed a dicembre. Siamo molto positivi anche sul Dollaro Statunitense, che riteniamo possa registrare un ulteriore slancio grazie al sentiment positivo legato al programma di riforme.

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