I bond degli emergenti in valuta locale mostrano ancora un potenziale di rendimento

Di Fran Rodilosso, Head of Fixed Income ETF Portfolio Management di VanEck

Nonostante i rendimenti elevati conseguiti quest’anno dal debito emergente in valuta locale, riteniamo che l’asset class non abbia esaurito il suo potenziale di rialzo. Da inizio anno, il J.P. Morgan GBI-EM Global Core Index, che replica l’andamento dei titoli di Stato dei mercati emergenti in valuta locale, ha guadagnato il 10,74% (al 31 ottobre 2017).

Occorre tuttavia operare una distinzione tra le singole regioni: le obbligazioni in valuta locale dell’Asia, dell’America Latina, del Vicino Oriente e dei Paesi Africani hanno nettamente guadagnato terreno in termini di quotazione, ma hanno messo a segno rialzi solo moderati dal punto di vista valutario. Le divise dei mercati emergenti europei si sono invece apprezzate di quasi il 12%. Da inizio anno le emissioni europee in valuta locale hanno contribuito al rendimento complessivo dell’indice per oltre il 50%, pur rappresentando appena il 25% del suo volume totale. Valute come lo zloty polacco, il fiorino ungherese e la corona ceca hanno un legame più stretto con l’euro e nel 2017 hanno beneficiato della crescita europea. Un’eventuale prosecuzione del rally del dollaro statunitense potrebbe rappresentare un rischio per queste divise.

Alla luce del miglioramento della crescita economica e dell’inflazione sotto controllo, i fondamentali sembrano sostenere le valute emergenti. Non avendo osservato ampi rally durante l’anno, riteniamo che l’asset class non sia ipercomprata e che possa registrare ulteriori rialzi. Di conseguenza, le obbligazioni dei mercati emergenti in valuta locale rimangono a nostro avviso interessanti.

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