L'Oracolo – Cosa non si fa per lavorare

Certo che fa impressione. Se si pensa a tutta la masnada di praticoni che opera ancora tranquillamente sul mercato. Basti pensare a sospensioni momentanee nell’attività risolte con qualche mea culpa di circostanza e la ripresa, dopo poco, della medesima carica ricoperta (basti pensare ad alcuni episodi nostrano nell’ambito dei promotori). E invece capita che si debba proporre una paga per chi decide di assumerci.

E’ il caso di Jean-Pierre Le Floch direttore finanziario, francese di 51 anni, si è fatto due conti e ha deciso di inserire nel suo curriculum vitae un compenso per chi gli farà ritrovare il lavoro. Malgrado non abbia mai fatto perdere miliardi a nessuna banca. La cifra offerta è di 50.000 per chiunque decidesse di assimerlo a tempo indeterminato. Lo stipendio connesso richiesto è di 5.000 euro al mese, non molto se si pensa che La Floch garantisce un’esperienza pluriennale in materia di controllo di gestione, amministrazione, finanza; dal 1981 al 2008 è stato seduto sulle poltrone foderate in pelle di grandi gruppi industriali come ad esempio Nabisco, Sacilor, Danone, Galeries Lafayette, fino ad approdare a una società di attrezzature medicali (della quale non fornisce il nome).

“Alla mia età, in Francia (e non solo, verrebbe da dire), cambiare lavoro” riconosce Le Floch “è particolarmente complicato. Sfortunatamente con il passare del tempo, e ora con la crisi, si rischia di restare tagliati fuori a lungo. E per un senior come me tutto si complica ulteriormente. Non ce la faccio più, ho risposto a più di 200 annunci e ho superato una quindicina di colloqui, ma senza poi arrivare ad alcun risultato”.

Una situazione, diciamocelo, assurda. Tanto ne troviamo una copia simile nel film “Fantozzi va in pensione”. Il povero ragioniere, stanco di stare a casa, cercava di farsi riassumere dalla Megaditta; questa di buon grado accettava, pretendendo in cambio però, l’intero versamento della pensione percepita. Il bello è che tutto questo ci faceva ridere.

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