Vale ancora la pena investire nel mercato italiano: la view di Axa Im

A cura di Gilles Guibout, gestore del fondo di tipo PIR, AXA WF Framlington Italy
Il mese di ottobre ha segnato l’inizio della riduzione del piano di QE della Federal Reserve, momento atteso e quindi già scontato dai mercati. Il processo di “normalizzazione” e di graduale riduzione del bilancio della Fed è stato controbilanciato da dati macroeconomici migliori delle attese sulla crescita globale. Dappertutto, nel mondo, la crescita si è dimostrata forte, superando le attese. Poi abbiamo avuto le trimestrali societarie, che a seconda dei settori hanno dimostrato dinamiche diverse. Da un lato, i settori dell’industria alimentare e dei media hanno riportato risultati globalmente al di sotto delle attese, e dall’altro i settori industriale e tecnologico si sono rafforzati.
Nel complesso le trimestrali sono state buone grazie alla crescita globale, anche se  sono  apparsi i primi segni di un impatto del rafforzamento dell’euro sulle società che hanno un’esposizione internazionale.
Nuove regole BCE su Npl pesano sulle banche. Infine, altro elemento chiave di questo mese è stato il settore bancario, che ha sofferto ribassi dopo l’annuncio della Banca Centrale Europea di nuove regole sugli Npl (non-performing loans). Questa prospettiva ha pesato su tutto il comparto bancario, ma soprattutto su quello italiano che è particolarmente esposto agli Npl. Bisognerà capire se le nuove regole si applicheranno solo ai nuovi Npl, che è quello che pensiamo, o anche a quelli vecchi già nei bilanci delle banche. Se fosse cosi, potrebbero servire nuovi aumenti di capitale. Il mercato italiano ha risentito maggiormente di questo timore per le banche: il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,79% avanzando di meno rispetto all’eurozona, che è salita di oltre due punti percentuali.
Valutazioni ancora tirate. Nella misura in cui ci avviciniamo alla fine dell’anno, ci aspettiamo per novembre che i mercati continuino ad essere orientati al rialzo. Ma ancora una volta restiamo cauti circa la performance e le valutazioni, che sono un po’ tirate. Buone sorprese sono arrivate dall’Italia ancora una volta attraverso dati macro che mostrano che l’economia si sta veramente riprendendo, come dimostrato da una crescita superiore alle attese e da un mercato del lavoro in miglioramento.
Nonostante valutazioni che sono forse un po’ tirate e che ci spingono ad essere sempre molto selettivi, vale quindi ancora la pena investire nel mercato italiano. Conviene  sempre favorire quelle società che offrono un reale potenziale di crescita del proprio giro d’affari e/o dei margini, sola garanzia della capacità di generare risultati e dividendi sul lungo periodo. I dati macro supportano la nostra view perché ci dicono che c’è ancora spazio per il miglioramento.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!