Tutti i numeri della crisi finanziaria. Con una ventata di ottimismo

Mentre il presidente del consiglio Silvio Berlusconi spinge i media a non urlare “al lupo al lupo” ed evitare gli allarmismi, si susseguono numeri non edificanti. Ecco le ultime cifre presentate da governi e analisti sul tema crisi finanziaria.

6 milioni di disoccupati. E’ questa l’ultima stima fatta sul mercato del lavoro dell’Unione Europea, una cifra quasi raddoppiata rispetto ai 3,5 milioni di disoccupati annunciati alcuni mesi fa.

20mila. Sono invece i posti lavoro persi nel settore dei fondi hedge. Praticamente il 14% del totale dell’industria. Le perdite e la fuga dei clienti stanno erodendo il flusso di commissioni delle principali società del settore.

50.000 miliardi di dollari. E’ quanto hanno bruciato gli asset finanziari globali nel 2008. La stima è stata realizzato da uno studio condotto da Claudio Loser, ex direttore del dipartimento dell’Emisfero Occidentale del Fondo Monetario Internazionale, che ha affermato che le perdite accusate dall’Asia escluso il Giappone sono state di 9.600 miliardi di dollari, mentre l’America Latina ha visto il valore dei propri asset finanziari crollare di 2.100 miliardi di dollari.

400 miliardi di euro. E’ questa, per ora, la cifra stanziata da tutti i paesi europei per salvare il sistema bancario e no solo.

700 miliardi di dollari. Secondo un documento relativo alle 129 economie emergenti, nel 2009 il deficit di questi paesi potrebbe raggiungere questo livello record.

2010. Secondo Joaquin Almunia slitta di un anno l’uscita dal tunnel della crisi economica. Il commissario per gli affari economici dell’Unione Europea ha affermato: “Presenteremo le nuove previsioni a maggio, ma tenendo conto dei rischi al ribasso che si sono materializzati tendo a pensare che questo scenario per una ripresa sarà più nel 2010 che nel 2009”.

In questo contesto l’ottimista del giorno è e rimane Silvio Berlusconi: “Se noi continueremo a guardare al futuro con fiducia pensando che anche questo periodo lo supereremo, potremo avere un periodo piu’ breve e le crisi connesse saranno assolutamente minori“.

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