Un momento di riflessione per i mercati

a cura di Deutsche AM

I mercati azionari hanno passato una settimana movimentata, ma l’evidenza della crescita economica globale sincronizzata fa pensare ad una pausa di riflessione piuttosto che l’inizio di un calo protratto. La volatilità potrebbe però aumentare.

1) I dati economici sono tuttora rassicuranti. Le cifre più recenti rivelano che il Prodotto Interno Lordo (PIL) dell’Eurozona nel terzo trimestre è incrementato del 2,5% anno su anno, un tasso di crescita superiore a quello degli Stati Uniti (2,3%) e della Gran Bretagna (1,6%). All’interno dell’Eurozona, la Germania ha registrato una crescita particolarmente forte (2,3% anno su anno) grazie al commercio estero netto ed agli investimenti, mentre la crescita economica in Italia, benché inferiore, ha raggiunto il livello più alto da sette anni. Le economie dell’Europa dell’Est sono ancora più dinamiche. Gli ultimi dati sulla Bulgaria, la Repubblica Ceca, l’Ungheria, la Polonia, la Romania e la Slovacchia mostrano un’accelerazione della crescita economica nell’intera regione dal 4,6% anno su anno nel secondo trimestre al 5,3% anno su anno nel terzo, al di sopra delle aspettative. La Romania con un tasso di crescita dell’ 8,6% anno su anno è una delle economie più dinamiche del mondo.

2) Negli Stati Uniti nel terzo trimestre la crescita economica annualizzata ha raggiunto il 3% trimestre su trimestre(2,3% anno su anno) per un secondo trimestre consecutivo. Il modello di previsione del PIL della Federal Reserve (Fed) di Atlanta per il quarto trimestre addirittura prevede un’accelerazione della crescita al 3,2% trimestre su trimestre. A breve termine appare probabile che l’economia verrà sostenuta dalle spese al consumo nel periodo delle feste, ed a lungo termine dai tagli alle imposte previsti dalla riforma fiscale che probabilmente verrà attuata all’inizio dell’anno prossimo. L’economia giapponese è cresciuta dell’1,4% annualizzato nel terzo trimestre, il settimo trimestre d’espansione consecutivo, il che rappresenta il periodo espansivo più lungo da un decennio. Tuttavia, la ripresa economica non è uniforme, essendo stata trainata principalmente da un incremento dell’export netto –dovuto all’indebolimento dello Yen e dalla debolezza dei consumi privati e degli investimenti, che hanno ridotto le importazioni. Il PIL in Giappone inoltre è molto volatile, quindi le ultime cifre potrebbero essere riviste.

3) Nonostante le notizie positive, i mercati finanziari hanno passato una settimana movimentata. Gli investitori negli Stati Uniti hanno approfittato delle correzioni dei prezzi per acquistare titoli, il che ha stabilizzato il mercato. Invece la maggior parte degli indici di mercato europei, ad eccezione della Gran Bretagna, nonché quelli dell’America Latina e del Giappone, hanno visto diversi giorni di cali. Restiamo tuttavia positivi sulle azioni a 12 mesi.

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