a cura di IT Forum e Annuario del Trading
Dopo un paio di anni di assestamento, l’industria del trading online torna a crescere in Italia. A fine settembre erano infatti 132 (10% in più rispetto al 2016) i broker online specializzati in servizi di trading online e autorizzati da Consob ad operare nel nostro Paese. Numeri in ascesa sia rispetto ai due anni precedenti, che avevano registrato un calo tendenziale nelle presenze (erano 120 nel 2016, 118 nel 2015), sia rispetto al 2014 in cui si erano stabilizzati intorno alle 128 unità.
Nel 2017 si torna ai livelli che precedono la crisi economico-finanziaria iniziata nel 2008 e lo shock valutario seguito alla crisi del franco svizzero nel 2015 e che ha di fatto operato un consolidamento all’interno del mercato, con un ampio numero di Forex broker che a livello internazionale hanno chiuso i battenti, si sono fusi o sono stati acquisiti e incorporati in entità di maggiori dimensioni. A trainare questa ripresa è il settore Forex-CFD, che ha ripreso vigore ed è tornato in forze nel nostro mercato, a fronte di un leggero recupero dei grandi broker domestici.
“La crescita degli ultimi anni è imputabile a dinamiche principalmente interne ai broker stessi, che si sono riorganizzati dopo le ultime due crisi, più che all’andamento del mercato. Sebbene non significhi che le difficoltà siano tutte dietro le spalle, certamente il fatto che nuove società estere dimostrino un rinnovato interesse per l’Italia è un buon segnale”, rimarca Andrea Fiorini, responsabile di Mediosfera, casa editrice dell’Annuario. “Dal 1999 ad ora, si è consolidato il modello di banca con servizio di trading specializzato e di livello professionale, che di fatto da noi è il modello vincente”.
Dei 132 broker online analizzati, 106 sono broker esteri senza succursale in Italia (essendo presenti solo attraverso un sito web cui si aggiunge in alcuni casi anche una rappresentanza commerciale), specializzati nella maggior parte (74) nell’offerta quasi esclusiva di Forex e CFD e in 13 casi di opzioni binarie (erano 17 lo scorso anno). Vi sono poi 9 banche (2 in più rispetto al 2016, di cui la novità di quest’anno è la tedesca Bernstein Bank), 8 SIM italiane (di cui una rappresenta la quasi totalità di questo segmento di mercato in termini di eseguiti, clienti e volumi, mentre 2 SIM sono focalizzate soltanto sui fondi d’investimento online, offerti complessivamente da 14 broker).
Accanto ai broker specializzati (che cioè offrono servizi professionali con piattaforma evoluta client, formazione specifica, servizi come marginazione e leva, call center operativi), l’Annuario del Trading Online Italiano® edizione 2018 ha censito per la prima volta in Italia 298 banche “tradizionali” o non specializzate, che offrono servizi di negoziazione telematica via web, oltre a 192 banche medio-piccole (per lo più BCC) convenzionate con Directa.
Il mercato italiano del trading online è quindi organizzato in 4 broker online di origine bancaria (Iwbank, Webank-Banco BPM, Sella.it-Banca Sella, Fineco) più una SIM (Directa) che rappresentano in termini di eseguiti, volumi e numero di clienti attivi almeno l’85% del mercato. Accanto a questi, oltre 100 soggetti esteri specializzati nel Forex e nei CFD (che hanno “invaso” il nostro mercato dopo la chiusura delle “106” voluta dalla Banca d’Italia a partire dal 2007).
Un fenomeno visibile, tuttavia, è la progressiva trasformazione di broker nati come Forex-CFD (attualmente infatti sono ben 14) in intermediari online con un’offerta più ampia (azioni, derivati, etc.).
Nel complesso, i 132 broker analizzati mettono a disposizione dei clienti 151 piattaforme operative (con la Metatrader 4 – di fatto ormai lo standard di mercato per il Forex – offerta da 70 broker e la Metatrader 5 da 13 operatori), di cui 44 client, 54 web based e 53 mobile (per tablet e smartphone).
Sono poi 102 le “piazze” su cui i trader italiani possono operare online. Si tratta di mercati regolamentati, MTF, ECN, circuiti di scambio OTC e segmenti di mercati, di cui (escluso il Forex) 16 sono in Italia, 39 nel resto d’Europa, 34 negli Stati Uniti e 12 nel resto del mondo. Sono invece solo 12 i broker esteri che offrono ai propri clienti i mercati di Borsa italiana.
Rispetto allo scorso anno, aumentano i broker online che hanno sede a Cipro (63) e nel Regno Unito (30), mentre rimane costante il numero di coloro che battono bandiera italiana (20), bulgara (5) e maltese (2).
Il rapporto sul mercato italiano, i modelli dominanti e le tendenze, tutti i dati e i nuovi player del settore verranno prospettati nel corso della presentazione “Trading online, come scegliere un broker?” giovedì 23 novembre alle 16.15 presso la Sala Chagall del Palazzo delle Stelline, in occasione di ITForum Milano.