IT Forum Milano 2017: fintech, quando uomo e macchina devono convivere

a cura di ITForum

Comprendere ciò che differenzia l’uomo dalla macchina sarà la grande sfida dei prossimi anni. Dal punto di vista dell’offerta dei prodotti finanziari, questo significa che occorre individuare le barriere da superare come la mancanza di fiducia dei clienti (ritrosi in alcuni segmenti più di altri), i nuovi rischi presenti (cybersecurity), i temi legati alla governance e al controllo e la regolamentazione che deve essere aggiornata.

E’quanto emerge dalla ricerca presentata a ITForum Milano da Antonella Aureli, Managing Director Capital Market Lead di Accenture, che mostra alcune delle modalità attraverso le quali l’intelligenza artificiale applicata ai servizi finanziari possa modificare l’esperienza del consumatore nel prossimo futuro. Oltre a lei, moderati da Oscar Giannino per Forbes Live, si sono confrontati Maurizio Riva (Country manager di Intel), Andrea Pennacchia (Direttore generale di IW Bank Private Investment), Matteo Concas (General Manager per l’Italia di N26) ed Emanuele Bellingeri (Head iShares Italia, gruppo Blackrock).

Gli investimenti mondiali nel FinTech tra il 2010 e il 2016 ammontavano complessivamente a 70 miliardi di dollari con gli Stati Uniti che hanno fatto la parte del leone (43 miliardi) seguiti da Paesi asiatici (18 miliardi) ed Europa (7,8 miliardi)

In Italia sono registrate 150 realtà Fintech che hanno investito solo 50 milioni di euro, per quanto il trend sia positivo con più di 3000 startup FinTech che presentano un tasso di crescita annuale del 52% negli ultimi tre anni. In Italia tuttavia la resistenza all’adozione di nuovi modelli di investimento è ancora considerevolmente alta: il 78% di baby boomers e il 70% dei millennials preferiscono discutere le proprie scelte di investimento con un consulente finanziario in carne e ossa. Non stupisce dunque che la crescita dei Roboadvisor nel nostro Paese registri un aumento dell’1% delle masse annuali a fronte di tassi di sviluppo del settore del 20%.

Un atteggiamento di prudenza e conformismo che sembra emergere anche nelle previsioni politiche che riguarderanno l’Italia nei prossimi mesi: i visitatori della manifestazione (consulenti finanziari, promotori e trader) al sondaggio sullo schieramento che guiderà il Paese dopo le prossime elezioni si sono così espressi: per il 53% a prevalere sarà il Centrodestra, per il 27% sarà il Movimento 5Stelle e per il 20% il Centrosinistra.

Come integrare la tecnologia nei bisogni finanziari senza esserne fagocitati e perdere il controllo?

Per Antonella Aureli “In un mercato in grande trasformazione come quello del Wealth e Asset Management, le banche devono aumentare gli investimenti in innovazione per cavalcare le opportunità offerte dal digitale e non soccombere all’ingresso nel settore degli operatori non tradizionali. La creazione di ecosistemi digitali e partnership con start up e Fintech consentirà alle banche di innovare la propria gamma di servizi e ribilanciare la struttura dei costi, offrendo al cliente soluzioni personalizzate e risposte rapide e innovative ai nuovi bisogni della clientela. Crediamo che lo sviluppo di programmi dedicati all’incubazione di società Fintech come l’istituzione di Venture Fund, la creazione di Innovation Lab o l’implementazione di collaborazioni in ottica Open Innovation, rappresentino la strada giusta per restare competitivi e rilanciare in modo sostenibile il proprio modello di business”.

Cosa significa deep machine learning nella profilazione dei dati?

Se da una parte le macchine sono riuscite ad automatizzare talmente bene i processi standard tanto da aver reso superfluo l’intervento umano in molti campi, d’altra parte sulle elaborazioni complesse l’intelligenza umana continua a prevalere. Tradotto per chi deve investire, la finanza comportamentale diventa un elemento cruciale per aiutarci a capire come investire in tranquillità con il supporto delle nuove tecnologie. Grazie ai servizi tecnologici aumenterà la trasparenza nella definizione dei singoli costi di investimento. Il cliente conoscerà chi costruisce e chi distribuisce i prodotti in portafoglio e sarà più chiaro per un investitore capire cosa sta pagando. Non ci si aspetta una disruption totale ma, soprattutto con l’avvento di Mifid II, diventerà necessario per il consulente far percepire qual è il valore associato ad ogni singola attività.

 Quali sono le sfide che tecnologia e normativa porranno ai consulenti finanziari a partire dal 2018?

Dalla fine degli anni Sessanta ad oggi, l’aspettativa media di vita è cresciuta di 12 anni (sarà di 84 anni nel 2020). Il mantenimento del tenore di vita nel tempo è ritenuto l’elemento imprescindibile da 9 su 10, anche se la maggiorparte dei clienti fatica a proiettarsi nel futuro. La profilazione che un buon consulente dovrà fare andrà molto oltre quanto richiesto dalla normativa. L’ innovazione è un’opportunità perché la relazione umana viene accelerata dalla tecnologia attraverso nuove forme di comunicazioni brevi e a distanza. In tale quadro le minacce possono essere rappresentate dall’enorme quantità di informazioni presenti a più livelli che da una parte intensificano le opportunità di scambio ma dall’altra possono anche portare l’elemento emotivo a prevalere sulla razionalità.

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