Etf, flussi al top sui metalli industriali

A cura di Etf Securities

Gli ETP su metalli industriali hanno registrato il record settimanale di investimenti dall’estate 2014. La scorsa settimana gli ETP su metalli industriali si sono posizionati in testa alla classifica, con afflussi per 112,9 milioni di dollari, il picco settimanale dall’agosto 2014. Gli investitori hanno rafforzato l’esposizione al paniere e al rame nella misura di 77,3 e 34,5 milioni di dollari, rispettivamente. La scorsa settimana il nickel e il rame hanno messo a segno le migliori performance, guadagnando nell’ordine il 4% e il 3,3%: il deficit di offerta di entrambi i metalli si è infatti accentuato rispetto allo scorso anno, secondo i rilevamenti dei relativi gruppi di studio internazionali. Carenza di offerta a parte, è cresciuta la sensibilità degli investitori al cambiamento climatico: l’ultima relazione del Global Carbon Project ha messo in evidenza un aumento delle emissioni del 2% quest’anno, che allontana l’obiettivo di un tetto globale di 1,5°C. “Riteniamo molto probabile un incremento degli investimenti nei progetti verdi, nelle energie rinnovabili e nei veicoli elettrici. Ciò potrebbe dare il via a un trend di lungo periodo che favorirà il rame, il nickel e altri metalli di base”, ha dichiarato Massimo Siano, Executive Director – Head of Southern Europe di ETF Securities.

Gli afflussi nell’ETP sulla robotica sono proseguiti, grazie a una stagione dei risultati migliore delle attese. La scorsa settimana l’ETP sulla robotica ha raccolto 49 milioni di dollari, che portano le masse in gestione del fondo oltre il miliardo di dollari. Fino alla scorsa settimana, il 92% delle società che compongono l’indice sulla robotica aveva già pubblicato i risultati, con utili superiori alle attese nel 62% dei casi, ossia un margine di superamento delle previsioni del 12%. “Attualmente il rapporto prezzo/utili dell’indice sulla robotica supera la media storica di 29,8x. Tuttavia, il benchmark continua a quotare a sconto rispetto all’MSCI World IT”, ha aggiunto Siano.

Gli ETP sull’oro e sul petrolio hanno subito deflussi a causa delle prese di beneficio, dal momento che i prezzi continuano a salire contro le aspettative del mercato. Nell’ultima settimana gli ETP sul petrolio e sull’oro hanno accusato disinvestimenti rispettivamente pari a 21 e 31 milioni di dollari, dopo il raggiungimento di nuovi massimi da parte delle quotazioni petrolifere. Intanto, l’oro ha chiuso a quota 1.300 dollari all’oncia, nonostante le potenziali pressioni al ribasso in vista dell’innalzamento dei tassi della Fed previsto per dicembre. Benché la produzione statunitense di greggio abbia ormai superato il picco del 2015, la settimana scorsa il WTI si è apprezzato del 4,2%, forse per via della contrazione superiore alle attese delle scorte di greggio negli USA. Il Brent ha invece guadagnato l’1,8%, riducendo il suo premio rispetto al WTI a 4,9 dollari al barile. Nel mese di novembre, le quotazioni del Brent hanno sottoperformato a causa dell’aumento delle esportazioni dell’Arabia Saudita rispetto al livello di settembre e a quello stimato di ottobre, nonostante il taglio di 560.000 barili al giorno introdotto questo mese. “Gli ETP long sul WTI hanno registrato deflussi per 14,5 milioni di USD, mentre dagli ETP long sul Brent sono stati ritirati 5,9 milioni di USD”, ha precisato Siano.

Gli ETP sull’argento hanno fatto segnare il record settimanale di afflussi da settembre, grazie all’attrattiva dei metalli industriali. “L’8% circa dell’argento viene impiegato per la produzione di celle fotovoltaiche. Nei prossimi dieci anni, con la transizione mondiale verso un’economia a basse emissioni di carbonio, questa quota è verosimilmente destinata ad aumentare. L’argento figura tra i metalli di base che dovrebbero beneficiare della vivacità della domanda. Nell’ultima settimana gli ETP sull’argento hanno raccolto 8,6 milioni di dollari nonostante la scarsa oscillazione del prezzo”, ha concluso Siano.

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